There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

mercoledì 18 marzo 2015

Nostalgia canaglia: Sky Atlantic 1992 riporta in auge gli anni Novanta



Cosa resterà di quegli anni Novanta?
O meglio, cosa ne è rimasto nell’immaginario collettivo?
Il 7 marzo, Sky Atlantic (canale 111 di Sky), ha lanciato il temporary channel1992” per supportare il lancio dell’omonima serie, incentrata sugli anni roventi di tangentopoli, in partenza martedì prossimo.
Fino al 24 marzo (per tutti gli abbonati Sky), un’opportunità davvero unica: immergersi completamente nell’atmosfera di un anno che, per motivi storici, politici, culturali, cambiò per sempre il nostro paese.
La programmazione del canale, 24 ore su 24, spazia da film e serie tv, a eventi sportivi e videoclip, e si è rivelata già dopo pochi giorni, un’ottima trovata di marketing e comunicazione: un’idea brillante che strizza l’occhio soprattutto agli appassionati del mondo delle serie tv.
Nonostante i film trasmessi siano titoli indimenticabili di quell’anno, Mediterraneo, Puerto Escondido, Johnny Stecchino, per citarne alcuni, l’entusiasmo di gran parte degli spettatori, stando al mondo del web, sembra focalizzata soprattutto sui telefilm del 1992, entrati successivamente negli annali del mondo della serialità americana.
Da Willy il principe di Bel Air a Baywatch, da Beverly Hills 90210 a Melrose Place, passando per Law&Order e Agli ordini Papà, il pubblico della rete è in visibilio.
Un successo, quello di Sky Atlantic 1992, testimoniato dal continuo nascere di conversazioni online intorno al tema: hashtag dedicati su Twitter, post studiati ad hoc sulla pagina Facebook del canale, con articoli che spaziano dai “migliori spot”, ai “migliori look” degli anni Novanta, tanto per sottolineare, semmai ce ne fosse bisogno, che di quel decennio non ci dimenticheremo mai.
Un successo garantito sin dall’inizio, ma tutto sommato inaspettato, eppure, il punto messo a segno da Sky Atlantic resterà probabilmente nella memoria degli spettatori anche al termine dell’iniziativa. In tanti ci scherzano già su, chiedendo una petizione online, aggrappati alla nostalgia dei tempi che furono.
E c’è chi, come me, ancora non riesce a capacitarsi di fare zapping e piombare di fronte al primo grande amore, l’unico e indimenticabile Dylan – Luke Perry - McKay.
Le cose sono cambiate in tv da quel lontano (ma neanche troppo) 1992, e oggi,
tra spin-off più o meno riusciti, viene naturale chiedersi se davvero convenga investire in un cast stellare o in effetti speciali e riprese cinematografiche (un esempio su tutti, True Detective), per raggiungere sul serio il cuore del pubblico.
Perché è vero che il tempo passa, le mode cambiano, e tutte le restanti frasi retoriche del caso, ma è vero anche che alla fine dei conti, a conquistare noi spettatori, sono pur sempre le storie semplici o quelle che in qualche modo riescono a riportarci indietro nel tempo, ai nostri ricordi, all’adolescenza svanita, o tra quattro mura, giusto per farci qualche risata tra amici.
Perché io, una serata tra amici in casa Walsh o a casa di qualcuno nel condominio di Melrose Place, in fondo in fondo, la preferirei a una giornata nella Casa Bianca col Presidente.
Speriamo solo non mi senta Frank Underwood.


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