Nell’ormai lontano 1990, il maestro Tim Burton, già dietro la macchina da presa con Beetlejuice e Batman, firmò il suo terzo lungometraggio, Edward mani di forbice, emblema del suo cinema visionario e incantato.
Sceneggiatura a quattro mani con Caroline Thomson, autrice di libri per bambini, musiche affidate all’ineguagliabile Danny Elfman e nel cast due giovani attori ancora un po’ acerbi ma di indubbio talento, Johnny Depp (Edward) e Winona Ryder (Kim).
In questa pellicola d’inestimabile bellezza, la scenografia smette di essere un semplice sfondo e diventa il punto focale della scena, prendendo letteralmente vita accanto al protagonista e abbandonando il ruolo di semplice cornice.
Fascino e magia in una delle storie d’amore più belle del grande schermo, il racconto delicato e malinconico di un (non) uomo incredibilmente sensibile e gentile, timido e trasognato, e della donna della quale è innamorato, sognatrice disillusa che accanto a lui riscopre il suo lato innocente e fanciullesco in quella che è la disperata rincorsa a un amore impossibile.
Una fiaba moderna che assume inevitabilmente il ruolo di critica alla società contemporanea, borghese e superficiale, che si oppone irragionevolmente nei confronti delle diversità, contro chi sceglie di non omologarsi ai dettami che con prepotenza cerca di imporre.
La storia di un amore incompreso, complicato, impossibile.
Un amore capace però di trionfare su difficoltà e pregiudizi.
Una storia che riesce a scaldare il cuore, a far sognare, a commuovere in tutta la sua semplicità.
Il piccolo grande capolavoro di uno dei migliori registi degli ultimi anni.
Una favola indimenticabile, ieri come oggi.
Sceneggiatura a quattro mani con Caroline Thomson, autrice di libri per bambini, musiche affidate all’ineguagliabile Danny Elfman e nel cast due giovani attori ancora un po’ acerbi ma di indubbio talento, Johnny Depp (Edward) e Winona Ryder (Kim).
In questa pellicola d’inestimabile bellezza, la scenografia smette di essere un semplice sfondo e diventa il punto focale della scena, prendendo letteralmente vita accanto al protagonista e abbandonando il ruolo di semplice cornice.
Fascino e magia in una delle storie d’amore più belle del grande schermo, il racconto delicato e malinconico di un (non) uomo incredibilmente sensibile e gentile, timido e trasognato, e della donna della quale è innamorato, sognatrice disillusa che accanto a lui riscopre il suo lato innocente e fanciullesco in quella che è la disperata rincorsa a un amore impossibile.
Una fiaba moderna che assume inevitabilmente il ruolo di critica alla società contemporanea, borghese e superficiale, che si oppone irragionevolmente nei confronti delle diversità, contro chi sceglie di non omologarsi ai dettami che con prepotenza cerca di imporre.
La storia di un amore incompreso, complicato, impossibile.
Un amore capace però di trionfare su difficoltà e pregiudizi.
Una storia che riesce a scaldare il cuore, a far sognare, a commuovere in tutta la sua semplicità.
Il piccolo grande capolavoro di uno dei migliori registi degli ultimi anni.
Una favola indimenticabile, ieri come oggi.
Come fai a sapere che lui è ancora vivo?
Non lo so, non ne sono sicura, ma io credo che lo sia. Vedi, prima che lui venisse in questa città la neve non era mai caduta, ma dopo il suo arrivo è caduta. Se ora lui non fosse lassù, non credo che nevicherebbe così. A volte può vedermi ancora ballare tra quei fiocchi.
Non lo so, non ne sono sicura, ma io credo che lo sia. Vedi, prima che lui venisse in questa città la neve non era mai caduta, ma dopo il suo arrivo è caduta. Se ora lui non fosse lassù, non credo che nevicherebbe così. A volte può vedermi ancora ballare tra quei fiocchi.