E poi ci sono i momenti così.
Quelli in cui ti sembra di correre e basta.
La mattina alle otto quando esci per andare a lavorare, in pausa pranzo per non negarti quell’unica sigaretta che aspettavi da ore, la sera per riuscire a rientrare a casa a un orario decente per un pizzico di quell’agognato momento di relax, che alla fine, per un motivo o un altro, non arriva mai.
Corri per non perdere il metrò, per non fare la fila in banca, per non arrivare tardi al concerto.
Corri per non perderti l’inizio del film, o per non sprecare neanche un minuto quando hai tante cose da dire a una persona speciale.
Quando ordini la pizza e hai tanta fame, quando al supermercato c’è troppa gente e non hai voglia di stare coda.
E poi ti capita di correre, correre, e non sapere però effettivamente dove stai andando.
E alle volte, farti delle domande serve a poco, perché le risposte non saltano fuori neanche a pagarle oro.
E ti sembra di non avere mai quell’attimo tutto per te, solo per te, ma di dedicare forza ed energie al lavoro, all’amore, alla famiglia o agli amici, ma mai a te.
E vorresti un piccolo spazio tutto tuo, una fetta di mondo che appartenesse soltanto a te, per rifugiarti lì quando qualcosa non va. Quando ti fa male la testa, quando tutto ciò che vorresti è solo un po’ di silenzio. Quando stai per scoppiare, anche solo per una piccola sciocchezza e vorresti solo chiudere gli occhi.
Quei momenti in cui ti dici “voglio davvero fare qualcosa di costruttivo per la mia vita”, ma poi il tempo ti batte in partenza, e mangia via tutti i tuoi buoni propositi. E allora provi a pensare a come sconfiggerlo, ma non puoi nulla contro di lui.
Serve a poco anche correre, lui sarà sempre più veloce di te. Forse solo il coraggio può darti una mano, anche se spesso, ti rifiuti di ascoltarlo mentre ti grida a gran voce “vivi, non limitarti a esistere”, e tu fai orecchie da mercante, e sottovalutandolo, continui a correre.
Pur senza sapere dove stai andando.
Perché alla fine provi a consolarti da solo, dicendoti che forse, prima o poi lo capirai.
“Per il momento la spiegazione mi sembra lontana. In conclusione, ciò che posso dire è soltanto questo: forse la vita è così. Forse è una cosa che dobbiamo semplicemente accettare, a prescindere da ragioni e circostanze. Come le tasse, come i flussi delle maree, come la morte di John Lennon, come un errore dell'arbitro durante i campionati del mondo” (L’arte del correre - Murakami Haruki)
D’altra parte, il fiato per forza di cose verrà a mancare a un certo punto.
E allora sì che dovrai fermarti.
E provare a darti delle risposte. A qualsiasi costo.
Del resto lo devi a te stesso, no?
10 commenti:
Corri pure per andare in bagno! ;)
Dipende...
Io oggi sono in modalità bradipo altro che correre. Per fortuna il capo non c'è.
Sonno :(
Anche i bradipi, nel loro piccolo, corrono ;)
Che bello il tuo blog.
D'altronde il mondo di oggi ci vuole veloci e noi non facciamo altro che correre il più delle volte senza sapere dove..
@Sascha: grazie mille! :) ho appena visitato il tuo ed è davvero originale!
@E.: a volte sarebbe meglio che ci fermassimo a pensare un po' a dove stiamo andando però...
la fretta puo' aspettare
Have a SUPER weekend !
@Gio: decisamente si!
@Harrygoaz: thank you, body! :)
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