Per gli appassionati di serie
tv, settembre e ottobre sono i mesi più ricchi: tra
preair e pilot ce n’è per tutti i gusti, è il periodo migliore non solo per delineare le sorti della nuova stagione televisiva, ma anche per scegliere quali telefilm divorare per primi e quali invece lasciare in stand by per i periodi di “break” nei palinsesti.
preair e pilot ce n’è per tutti i gusti, è il periodo migliore non solo per delineare le sorti della nuova stagione televisiva, ma anche per scegliere quali telefilm divorare per primi e quali invece lasciare in stand by per i periodi di “break” nei palinsesti.
A oggi, la migliore novità di
questo autunno, sembra essere Last
Resort, la nuova serie della Abc presentata nei giorni scorsi al Roma
Fiction Fest, e pronta al debutto questa sera alle 21.55 su Fox (canale 111 di
Sky).
Protagonista dello show, il
capitano Marcus Chaplin (Andre Braugher) e la truppa del
Colorado, sottomarino della marina militare americana in missione nelle acque dell’Oceano
Indiano per recuperare una squadra.
La storia inizia quando, dopo aver ricevuto l’ordine di attaccare il Pakistan, il capitano Chaplin, spalleggiato dal suo vice Sam Kendal (Scott Speedman), si rifiuta di obbedire al governo USA e, scampato all’attacco di un altro sommergibile, si rifugia con la sua flotta su un’isola limitrofa che sceglie come “base” da “occupare” con la forza.
La storia inizia quando, dopo aver ricevuto l’ordine di attaccare il Pakistan, il capitano Chaplin, spalleggiato dal suo vice Sam Kendal (Scott Speedman), si rifiuta di obbedire al governo USA e, scampato all’attacco di un altro sommergibile, si rifugia con la sua flotta su un’isola limitrofa che sceglie come “base” da “occupare” con la forza.
Dall’isola infatti, Chaplin
comunica al suo paese (che nel frattempo gli dà la caccia), che lui e la sua
squadra non esiteranno a sganciare missili nucleari qualora venissero attaccati
dagli USA.
Ciò che colpisce subito di Last Resort, è senza dubbio il plot, convincente, originale e diverso dalle solite storyline al centro degli show di questi ultimi anni.
Gli showrunner Shawn Ryan (The Shield) e Karl Gajdusek (Oblivion), hanno però tra le mani una bella gatta da pelare visto il ritmo sincopato della regia (Martin Campbell, Kevin Hooks), quadro chiaro e fedele del caos che regna all’interno del sottomarino.
I dialoghi, ben strutturati seppur a tratti leggermente confusi, spesso si accavallano e per non perdere il filo della storia, non sono ammesse distrazioni e allo spettatore non è concesso di abbassare la guardia neanche per un minuto se non vuol perdere il filo della storia.
Last Resort è esattamente questo: un’ottima serie, intensa e intricata, con delle potenzialità incredibili, difficile da seguire e altrettanto complicata da descrivere, e il bello sta proprio qui, perché per lo spettatore stesso diventa una vera e propria sfida.
Lo show di Campbell ricorda per certi versi i romanzi di Tom Clancy e ha come punto di forza un cast di altissimo livello, a partire dal protagonista, Braugher (Salt, Passengers, The Mist), passando per il suo vice interpretato da uno strepitoso Speedman, che molti ricorderanno come il Ben di Felicity, fino ad arrivare a Robert Patrick (The Unit, Burn Notice, True Blood), COB tenuto prigioniero da Chaplin perché contrario a occupare l’isola.
Ciò che colpisce subito di Last Resort, è senza dubbio il plot, convincente, originale e diverso dalle solite storyline al centro degli show di questi ultimi anni.
Gli showrunner Shawn Ryan (The Shield) e Karl Gajdusek (Oblivion), hanno però tra le mani una bella gatta da pelare visto il ritmo sincopato della regia (Martin Campbell, Kevin Hooks), quadro chiaro e fedele del caos che regna all’interno del sottomarino.
I dialoghi, ben strutturati seppur a tratti leggermente confusi, spesso si accavallano e per non perdere il filo della storia, non sono ammesse distrazioni e allo spettatore non è concesso di abbassare la guardia neanche per un minuto se non vuol perdere il filo della storia.
Last Resort è esattamente questo: un’ottima serie, intensa e intricata, con delle potenzialità incredibili, difficile da seguire e altrettanto complicata da descrivere, e il bello sta proprio qui, perché per lo spettatore stesso diventa una vera e propria sfida.
Lo show di Campbell ricorda per certi versi i romanzi di Tom Clancy e ha come punto di forza un cast di altissimo livello, a partire dal protagonista, Braugher (Salt, Passengers, The Mist), passando per il suo vice interpretato da uno strepitoso Speedman, che molti ricorderanno come il Ben di Felicity, fino ad arrivare a Robert Patrick (The Unit, Burn Notice, True Blood), COB tenuto prigioniero da Chaplin perché contrario a occupare l’isola.
La serie dopo due episodi
appena, ha già iniziato a scavare a fondo nei personaggi, dando maggior
priorità al passato e alle esperienze di vita di ogni singolo protagonista
piuttosto che alle vicende politiche, tenute per ora ancora in ombra. Molti gli
intrecci venuti a galla già dalla premiere di stagione e sviluppati lentamente
ma con estrema precisione già nel secondo episodio.
Last Resort è un’avventura
epica, corale, dove non manca nulla: è una serie densa di pathos, emozione,
hype, azione.
Tra intrighi politici e conflitti morali su un’isola che ricorda inevitabilmente quella di Lost e che anche stavolta, nasconde moltissimi misteri, iniziano così le avventure di un leader e del suo gruppo di seguaci, soldati all’apparenza fedeli e valorosi tra i quali però, si nascondono non pochi traditori.
Tra intrighi politici e conflitti morali su un’isola che ricorda inevitabilmente quella di Lost e che anche stavolta, nasconde moltissimi misteri, iniziano così le avventure di un leader e del suo gruppo di seguaci, soldati all’apparenza fedeli e valorosi tra i quali però, si nascondono non pochi traditori.
Il comandante Marcus Chaplin
è pronto a combattere e a sacrificare tutto ciò che ha, in onore di quel paese
che al primo errore però, non esita a dargli la caccia.
Con questo discorso, Chaplin si
schiera contro gli Stati Uniti d’America:
“I'm captain Marcus Chaplin
of the U.S.S. "Colorado. A short time ago, my submarine was ordered to
fire four nuclear I.C.B.M.s at Pakistan. These orders came through a
secondary, less secure network.
With millions of lives at
stake, I requested confirmation of the order be sent through the normal and
proper channel. In response, an American
attack sub, the U.S.S. "Illinois," fired on us and left my crew for
dead at the bottom of the Indian Ocean.
From our submarine, we have
watched as the fabric of trust between government and its people has been torn.
And when this boat dared to question why a nation without the capability to
directly harm the homeland was to be destroyed, elements of that government
tried to kill the 150 volunteer sailors on my boat. And then these same elements
continued on their course. A first strike. Unprovoked. We have all borne
witness. We have commandeered the NATO
early warning station on the island of Sainte Marina.
From this facility, we can
see the movements of all the world's militaries. We are in control.
I am declaring a 200-mile
no-man's-land around this island, effective immediately. As for myself and the
men and women of the U.S.S. "Colorado"... We love our country. We would gladly die for what
it represents. But we do not recognize or obey a government that tries to
murder its own.
If the current United States
executive or any other nation violates this perimeter, we have 17 more nuclear
missiles aboard, and we will not hesitate to unleash fiery hell down upon you.
I give you my word. Test us, and we will all
burn... together.
You've been warned."
2 commenti:
il primo episodio aveva convinto anche me.
il secondo invece mi ha deluso totalmente.
staremo a vedere il terzo...
Appena finito di vedere i primi due episodi.
Concordo su una certa originalità della vicenda, ma non, purtroppo, sui dialoghi, il vero punto debole di tutto il serial. Fiacchi, già sentiti, retorici.
Ma – come forse saprai, il numero minimo che mi serve per decidere se continuare a vedere una serie è 3 – un terzo episodio di chance glielo concedo. ;)
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