There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

lunedì 8 ottobre 2012

Last Resort: la nuova serie della Abc è la miglior sopresa dell'autunno


Per gli appassionati di serie tv, settembre e ottobre sono i mesi più ricchi: tra
preair e pilot ce n’è per tutti i gusti, è il periodo migliore non solo per delineare le sorti della nuova stagione televisiva, ma anche per scegliere quali telefilm divorare per primi e quali invece lasciare in stand by per i periodi di “break” nei palinsesti.
A oggi, la migliore novità di questo autunno, sembra essere Last Resort, la nuova serie della Abc presentata nei giorni scorsi al Roma Fiction Fest, e pronta al debutto questa sera alle 21.55 su Fox (canale 111 di Sky).
Protagonista dello show, il capitano Marcus Chaplin (Andre Braugher) e la truppa del Colorado, sottomarino della marina militare americana in missione nelle acque dell’Oceano Indiano per recuperare una squadra.
La storia inizia quando, dopo aver ricevuto l’ordine di attaccare il Pakistan, il capitano Chaplin, spalleggiato dal suo vice Sam Kendal (Scott Speedman), si rifiuta di obbedire al governo USA e, scampato all’attacco di un altro sommergibile, si rifugia con la sua flotta su un’isola limitrofa che sceglie come “base” da “occupare” con la forza.
Dall’isola infatti, Chaplin comunica al suo paese (che nel frattempo gli dà la caccia), che lui e la sua squadra non esiteranno a sganciare missili nucleari qualora venissero attaccati dagli USA.
Ciò che colpisce subito di Last Resort, è senza dubbio il plot, convincente, originale e diverso dalle solite storyline al centro degli show di questi ultimi anni.
Gli showrunner Shawn Ryan (The Shield) e Karl Gajdusek (Oblivion), hanno però tra le mani una bella gatta da pelare visto il ritmo sincopato della regia (Martin Campbell, Kevin Hooks), quadro chiaro e fedele del caos che regna all’interno del sottomarino.
I dialoghi, ben strutturati seppur a tratti leggermente confusi, spesso si accavallano e per non perdere il filo della storia, non sono ammesse distrazioni e allo spettatore non è concesso di abbassare la guardia neanche per un minuto se non vuol perdere il filo della storia.
Last Resort è esattamente questo: un’ottima serie, intensa e intricata, con delle potenzialità incredibili, difficile da seguire e altrettanto complicata da descrivere, e il bello sta proprio qui, perché per lo spettatore stesso diventa una vera e propria sfida.
Lo show di Campbell ricorda per certi versi i romanzi di Tom Clancy e ha come punto di forza un cast di altissimo livello, a partire dal protagonista, Braugher (Salt, Passengers, The Mist), passando per il suo vice interpretato da uno strepitoso Speedman, che molti ricorderanno come il Ben di Felicity, fino ad arrivare a Robert Patrick (The Unit, Burn Notice, True Blood), COB tenuto prigioniero da Chaplin perché contrario a occupare l’isola.
La serie dopo due episodi appena, ha già iniziato a scavare a fondo nei personaggi, dando maggior priorità al passato e alle esperienze di vita di ogni singolo protagonista piuttosto che alle vicende politiche, tenute per ora ancora in ombra. Molti gli intrecci venuti a galla già dalla premiere di stagione e sviluppati lentamente ma con estrema precisione già nel secondo episodio.
Last Resort è un’avventura epica, corale, dove non manca nulla: è una serie densa di pathos, emozione, hype, azione.
Tra intrighi politici e conflitti morali su un’isola che ricorda inevitabilmente quella di Lost e che anche stavolta, nasconde moltissimi misteri, iniziano così le avventure di un leader e del suo gruppo di seguaci, soldati all’apparenza fedeli e valorosi tra i quali però, si nascondono non pochi traditori.
Il comandante Marcus Chaplin è pronto a combattere e a sacrificare tutto ciò che ha, in onore di quel paese che al primo errore però, non esita a dargli la caccia.
Con questo discorso, Chaplin si schiera contro gli Stati Uniti d’America:

I'm captain Marcus Chaplin of the U.S.S. "Colorado. A short time ago, my submarine was ordered to fire four nuclear I.C.B.M.s at Pakistan. These orders came through a secondary, less secure network.
With millions of lives at stake, I requested confirmation of the order be sent through the normal and proper channel. In response, an American attack sub, the U.S.S. "Illinois," fired on us and left my crew for dead at the bottom of the Indian Ocean.
From our submarine, we have watched as the fabric of trust between government and its people has been torn. And when this boat dared to question why a nation without the capability to directly harm the homeland was to be destroyed, elements of that government tried to kill the 150 volunteer sailors on my boat. And then these same elements continued on their course. A first strike. Unprovoked. We have all borne witness. We have commandeered the NATO early warning station on the island of Sainte Marina.
From this facility, we can see the movements of all the world's militaries. We are in control.
I am declaring a 200-mile no-man's-land around this island, effective immediately. As for myself and the men and women of the U.S.S. "Colorado"... We love our country. We would gladly die for what it represents. But we do not recognize or obey a government that tries to murder its own.
If the current United States executive or any other nation violates this perimeter, we have 17 more nuclear missiles aboard, and we will not hesitate to unleash fiery hell down upon you.
I give you my word. Test us, and we will all burn... together.
You've been warned."

2 commenti:

Cannibal Kid ha detto...

il primo episodio aveva convinto anche me.
il secondo invece mi ha deluso totalmente.
staremo a vedere il terzo...

CyberLuke ha detto...

Appena finito di vedere i primi due episodi.
Concordo su una certa originalità della vicenda, ma non, purtroppo, sui dialoghi, il vero punto debole di tutto il serial. Fiacchi, già sentiti, retorici.
Ma – come forse saprai, il numero minimo che mi serve per decidere se continuare a vedere una serie è 3 – un terzo episodio di chance glielo concedo. ;)