There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

mercoledì 10 ottobre 2012

The New York Five: ode alla Grande Mela



Recensire fumetti non è nelle mie corde, in famiglia a questo di solito pensa lui, nonostante per merito suo io abbia divorato e amato parecchie graphic novel fino a oggi.
Con The New York Five però, farò un’eccezione, viste le forti somiglianze con una serie tv.
Non mi dilungherò troppo a parlare dello sceneggiatore Brian Wood o del disegnatore Ryan Kelly, perché rischierei di scrivere castronerie, non essendo per nulla “esperta” del settore.
Vi parlerò invece delle protagoniste, delle loro storie e della città che le ha trasformate da matricole del college, a donne fragili e vulnerabile in perenne conflitto con loro stesse, le loro paure e le difficoltà della vita.
Lona, Merissa, Riley e Ren potrebbero essere senza alcun dubbio le protagoniste di Girls, la serie della HBO acclamata negli States.
Ma potrebbero anche essere quattro personaggi scritti e ideati da Woody Allen, o da un giovane regista audace e indipendente per il Sundance Festival.
La storia, dai toni fortemente indie, indaga e approfondisce presente e passato delle quattro ragazze, evidenziandone pregi, difetti e paure con una un’intensità tale, da renderle vicine, reali, incredibilmente vere.
New York fa da cornice a un romanzo corale che ingloba la città stessa nella trama, trasformandola, come nei migliori episodi di Sex and the City, in uno dei personaggi.
Ed è così che la Grande Mela diventa co-protagonista delle quattro giovani donne, con i locali alternativi che ospitano band emergenti , Washington Square e gli studenti che si riuniscono sulle sue panchine nei break tra una lezione e l’altra, le biblioteche affollate, i piccoli appartamenti in sub affitto Tribeca.
I disegni di Kelly esplorano la città in lungo e in largo, si soffermano su dettagli precisi, su quelle minuscole peculiarità che rendono New York unica.
Quelle piccole cose che fanno di New York il sogno di migliaia di persone.
Tra grattacieli e villette a schiera, caffetterie e gallerie d’arte, l’evolversi della vita e della psicologia di ogni singolo personaggio è portata alla luce con delicatezza e ironia, senza quella retorica “mucciniana” che in Italia, ahimè, ci propinano fino allo sfinimento.
The New York Five ricorre spesso al linguaggio dei teen drama, ma lo fa con una maturità tale da riuscire a rivolgersi a un pubblico più maturo, a scandagliarne i dubbi e i dilemmi generazionali senza scadere nella banalità, senza ricorrere a frasi fatte e melense alla Moccia o alla Volo.
Per tutti coloro che hanno amato New York a prima vista, per tutti coloro che, come il maestro Allen e i suoi seguaci, non smetteranno mai di amarla,  questo è il romanzo perfetto.

1 commento:

Robilandia ha detto...

Io non leggo fumetti ma i disegni di questo sembrano così realistici che quasi quasi.....
Sarà il mio amore incondizionato per quella città...
Robi