Da sempre cinema e letteratura camminano di pari passo.
Saghe, epopee e romanzi best seller, sulla scia del successo riscosso su carta, vengono trasformati in lungometraggi per il grande schermo, in grado di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone.
Il più delle volte, il risultato non è dei migliori, e salvo rarissimi casi, si resta sempre delusi dopo la trasposizione cinematografica dei nostri libri preferiti.
A me è capitato con Romanzo Criminale e Caos Calmo, solo per citarne alcuni noti al grande pubblico, che nonostante gli ottimi incassi al botteghino, hanno tradito notevolmente le mie aspettative. Altri invece sono riusciti a stupirmi laddove sembrava impossibile, è il caso de Il Signore degli Anelli, Quei bravi ragazzi, Sleepers.
Un legame indissolubile, quello tra Hollywood e la carta stampata, che da qualche anno a questa parte si è esteso anche al piccolo schermo, in seguito al dilagante successo ottenuto dalle serie tv.
Molti oggi i telefilm ispirati, a volte in grande altre in minima parte, a best seller di autori più o meno famosi, come Candace Bushnell, che con il suo Sex and the City ha dato il via a una serie di prodotti particolarmente amati dal pubblico femminile. Dopo la saga di Carrie, Miranda, Samantha e Charlotte, che per sei stagioni ha catturato l’attenzione di milioni di fan in tutto il mondo, è stata infatti la volta del trio di Lipstick Jungle (della stessa autrice), Wendy, Nico e Victory, meno fortunate delle loro cugine, decisamente più divertenti e navigate.
A Lipstick Jungle, chiuso dopo due stagioni appena, è andata male, e le tre quarantenni di Manhattan non sono risultate abbastanza convincenti per sopravviver sul piccolo schermo, a differenza di un gruppo di teenager dello stesso “quartierino” della Grande Mela, che ancora oggi spopola sulla CW: Gossip Girl. Tratta dalla collana di romanzi di Cecily Von Ziegesar, pubblicati in Italia con il nome Bad Girls, la serie è giunta quest’anno alla quinta stagione, e pur essendo calata notevolmente di tono nella sceneggiatura, nei dialoghi e nella regia, continua a mietere un ottimo numero di spettatori su un network giovane come la CW.
Sulla scia del successo di Gossip Girl, è stato poi il turno di un altro gruppetto di adolescenti tutto pepe, intrighi e sotterfugi, Aria, Hanna, Spencer ed Emily, le ragazze di Pretty Little Liars, basato sull’omonima serie di libri di Sara Shepard, in onda sulla Abc Family dallo scorso anno.
Più di nicchia e per un pubblico indubbiamente più adulto, Secret Diary of a Call Girl – by Belle de Jou, (Diario di una squillo per bene), serie britannica trasmessa da IT2 (in Italia su Fox prima e Cielo poi), che ha per protagonista una carismatica e ironica escort d’alto bordo, che regala allo spettatore un quadro fedele e senza veli della vita di una prostituta inglese con una grande fedeltà tra romanzo e telefilm e pochissimi passaggi modificati dagli sceneggiatori. Diverso il destino dei romanzi di Jeff Lindsay, che hanno ispirato un capolavoro della tv come Dexter (HBO) dove però, aldilà del plot, pochi elementi della storia originale sono rimasti intatti, a partire dalle storyline parallele dei personaggi secondari fino a ritocchi più profondi nella struttura principale.
Sul lato fantasy, potrei elencare moltissimi romanzi diventati prodotti televisivi, ma mi limiterò a citare i più importanti e significativi, a partire da True Blood (HBO), ispirata al Ciclo di Sookie Stackhouse di Charlaine Harris, fino a The Vampire Diaries, altra saga vampiresca giunta alla terza stagione sulla CW tratta da I Diari del Vampiro di Lisa J. Smith. Stesso network e stessa autrice anche per The Secret Circle, una new entry di quest’anno, tratta da I Diari delle Streghe e trasformata per l’occasione in un teendrama però poco riuscito, infarcito di luoghi comuni e situazioni prevedibili e poco elettrizzanti.
Sempre in casa HBO, ha debuttato quest’estate, riscuotendo un incredibile seguito di appassionati, Game of Thrones trasposizione dei romanzi fantasy di George R.R. Martin, A Song of Ice and Fire, e ultimo ma non per questo meno importante, anzi probabilmente il migliore degli ultimi anni, The Walking Dead, dall’omonima serie a fumetti firmata Kirkman e Adlard, che lo scorso anno ha debuttato sulla Amc conquistando un’incredibile e inaspettata schiera di fan.
Di produzione italiana invece, Romanzo Criminale, dal romanzo di Giancarlo De Cataldo, la storia romanzata della Banda della Magliana, che con due stagioni appena, due stagioni a dir poco eccezionali, è riuscita a lasciare un segno indelebile nella produzione di fiction italiane degli ultimi anni.