L’estate
telefilmica tutta al femminile prosegue, e dopo aver parlato di Mistresses US, Devious Maids, Orange is theNew Black, eccoci oggi con uno show canadian
style, agli antipodi rispetto a quelli appena citati, Bomb Girls.
In onda sul network canadese Global, è una serie entusiasmante e profondamente diversa da tutte quelle cui siamo abituati, in particolar modo per le tematiche affrontate e la precisa ricostruzione storica di un determinato periodo del secolo scorso.
Scritta da Michael MacLennan e diretta da Ken Girotti (già dietro la macchina da presa in alcuni episodi di Being Erica, Supernatural, Law & Order), la serie racconta le vicissitudini di un gruppo di donne impiegate in una fabbrica di munizioni nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Al centro delle vicende, Gladys Whitam (la splendida Jodi Balfour), una ragazza sensibile ed incredibilmente caparbia, figlia di un ricco imprenditore, disposta a tutto pur di riuscire a differenziarsi dalla sua famiglia composta per lo più da persone altezzose, superficiali e snob.
Quando Gladys, all’insaputa della sua famiglia, decide di candidarsi per diventare operaia nella fabbrica produttrice di bombe e altri ordigni per gli Alleati, di fronte a lei si prospetta un mondo totalmente diverso rispetto a quello cui era abituata.
Nel disperato tentativo di lasciarsi alle spalle il benessere economico nel quale è cresciuta, Gladys cerca di inserirsi, con difficoltà, nello spaccato di realtà che si trova davanti, composto da donne diffidenti nei suoi riguardi, alcune timide e introverse, altre incredibilmente agguerrite e dispotiche.
Impegnate tutto il giorno a costruire le bombe necessarie per sconfiggere Hitler e il suo esercito, le donne della fabbrica appartengono a classi sociali disagiate e critiche e ognuna cerca, a volte invano, di fuggire da qualcosa: un padre violento, un marito fedifrago, una famiglia distrutta dalla guerra.
Attraverso una precisa e dettagliata ricostruzione storica, costumi e scenografie fedeli a quelle dell’epoca, Bomb Girls racconta uno spaccato di storia che sul piccolo schermo, fino oggi era stato per lo più assente, e lo fa con una precisione e uno script degni delle migliori serie.
Trasmesso in Canada nel 2012 nell’arco di due stagioni (lo scorso anno è andato in onda anche negli Stati Uniti, su Reezl Channel, un network minore e in Inghilterra su ITV3) lo show non vedrà, ahimè, una season 3, ma la notizia fresca di questi giorni, è che verrà girato un film conclusivo di due ore, per regalare a Gladys e alle sue coraggiose compagne, un finale degno di nota, nella speranza di riuscire a reperirlo anche in Italia.
In onda sul network canadese Global, è una serie entusiasmante e profondamente diversa da tutte quelle cui siamo abituati, in particolar modo per le tematiche affrontate e la precisa ricostruzione storica di un determinato periodo del secolo scorso.
Scritta da Michael MacLennan e diretta da Ken Girotti (già dietro la macchina da presa in alcuni episodi di Being Erica, Supernatural, Law & Order), la serie racconta le vicissitudini di un gruppo di donne impiegate in una fabbrica di munizioni nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Al centro delle vicende, Gladys Whitam (la splendida Jodi Balfour), una ragazza sensibile ed incredibilmente caparbia, figlia di un ricco imprenditore, disposta a tutto pur di riuscire a differenziarsi dalla sua famiglia composta per lo più da persone altezzose, superficiali e snob.
Quando Gladys, all’insaputa della sua famiglia, decide di candidarsi per diventare operaia nella fabbrica produttrice di bombe e altri ordigni per gli Alleati, di fronte a lei si prospetta un mondo totalmente diverso rispetto a quello cui era abituata.
Nel disperato tentativo di lasciarsi alle spalle il benessere economico nel quale è cresciuta, Gladys cerca di inserirsi, con difficoltà, nello spaccato di realtà che si trova davanti, composto da donne diffidenti nei suoi riguardi, alcune timide e introverse, altre incredibilmente agguerrite e dispotiche.
Impegnate tutto il giorno a costruire le bombe necessarie per sconfiggere Hitler e il suo esercito, le donne della fabbrica appartengono a classi sociali disagiate e critiche e ognuna cerca, a volte invano, di fuggire da qualcosa: un padre violento, un marito fedifrago, una famiglia distrutta dalla guerra.
Attraverso una precisa e dettagliata ricostruzione storica, costumi e scenografie fedeli a quelle dell’epoca, Bomb Girls racconta uno spaccato di storia che sul piccolo schermo, fino oggi era stato per lo più assente, e lo fa con una precisione e uno script degni delle migliori serie.
Trasmesso in Canada nel 2012 nell’arco di due stagioni (lo scorso anno è andato in onda anche negli Stati Uniti, su Reezl Channel, un network minore e in Inghilterra su ITV3) lo show non vedrà, ahimè, una season 3, ma la notizia fresca di questi giorni, è che verrà girato un film conclusivo di due ore, per regalare a Gladys e alle sue coraggiose compagne, un finale degno di nota, nella speranza di riuscire a reperirlo anche in Italia.
A dispetto
di quanto South Park o How I Met Your Mother vogliono farci
credere, i canadesi non sono poi così cattivi!
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