Stasera in prima tv assoluta in Italia, su Fox, Make It or Break It, una nuova emozionante serie della Abc Family.
Per ulteriori approfondimenti, immagini e wallpaper, vi rimando a movieplayer, il sito dove è stato pubblicato ieri il mio articolo, esattamente al link:
http://www.movieplayer.it/articoli/06379/make-it-or-break-it-le-atlete-di-abc-family-approdano-anche-in-italia/
Tutto è pronto per dare inizio alla “gara”: giovedì 19 novembre, alle 22.00 su Fox, andrà finalmente in onda Make It or Break It, la serie che quest’estate, negli Usa, ha fatto innamorare tutti gli appassionati di sport e di telefilm, e anche qualche fortunato come noi che ha avuto la possibilità di vedere i primi dieci episodi.
Il 22 giugno scorso, la Abc Family, “madre” di telefilm di successo come Greek, Kyle XY e La Vita Segreta di una Teenager Americana, ha proposto Make It or Break It (abbreviato da subito in MIOBI da tutti i fan), un teendrama diverso da molti altri, per motivi che più tardi vi spiegheremo, e che ha riscontrato da subito il consenso del pubblico americano ottenendo una media di oltre 2,5 milioni di spettatori a puntata.
Il successo conquistato ha permesso alla serie, concepita come una midseason di soli dieci episodi, di essere prolungata di altrettante puntate, ed è per questo motivo che la seconda metà della prima stagione tornerà sul network americano a partire dall’11 gennaio prossimo. Nel frattempo però, vista la popolarità riscossa negli States, la serie arriva anche in Italia, e proprio questo giovedì il pilot andrà in onda su Sky sul canale Fox alle 22.00 (e in replica alle 23.00 su Fox +1).
Make It or Break It è ambientato in Colorado, nella prestigiosa palestra di ginnastica artistica The Rock, dove giovani campionesse si allenano duramente ogni giorno per prepararsi alle olimpiadi. Con cadenza annuale, ogni scuola si trova a dover affrontare i tornei Nazionali, per proclamare le tre migliori ginnaste dell’anno e condurle appunto, al campionato sportivo più famoso e importante al mondo. E proprio lì, tra lo Utah e il Kansas, nello stato che ha la forma perfetta di un rettangolo, tre giovani campionesse eseguono da anni, con costanza e disciplina, esercizi sulla trave o a corpo libero, volteggi e parallele asimmetriche, sotto l’occhio vigile dell’allenatore, e fianco a fianco ogni giorno con vittorie e sconfitte. Lauren, Kaylie e Payson sono il trio delle meraviglie alla Rock, punte di diamante di una scuola stimata e rinomata in tutto lo Stato, in perenne conflitto con la rivale di Denver, e sempre agguerrita in vista delle Nazionali.
Le tre teenager, che vivono in simbiosi nello sport come nella vita, sin da quando erano bambine, sembrano all’apparenza inseparabili e unite da un legame sincero, anche se osservando più attentamente, guardando oltre la superficie, è facile scorgere la competizione che le vede l’una contro l’altra nelle gare e che, se non riuscissero a tenere a bada come invece finora hanno fatto, rischierebbe di compromettere il loro rapporto. Nonostante stiano attente a non rovinare la loro amicizia però, le tre ragazze vengono messe a dura prova di fronte all’arrivo di una nuova, agguerrita atleta: Emily Kmetko, giovane talento ora alla Rock per volere del coach Marty Walsh (Erik Palladino), ex campione olimpico con tre medaglie all’attivo, che pur di averla nella squadra ha deciso di assegnarle una borsa di studio, viste le difficoltà economiche in cui si trova la sua famiglia. Difficilmente il coach Marty si è sbilanciato nel corso degli anni, e non si è mai sbilanciato per una ragazza piuttosto che per un’altra, e il fatto di aver lottato per avere Emily, mette il trio di fronte a una nuova, disarmante realtà: avere una quarta avversaria con la quale contendersi i tre posti del podio.
Creatrice, nonché sceneggiatrice della serie è Holly Sorensen, giornalista fino al 2000 per celebri riviste come Premiere, InStyle, USWeekly, e in seguito produttrice e scrittrice per major e studi di produzione minori, fino ad arrivare, nel 2008, alla stesura del plot di MIOBI. Al suo fianco, in veste di produttore esecutivo, Paul Stupin (In Plain Sight, Beautiful People, Dawson’s Creek), e alla regia nel corso dei primi tre episodi, Steve Miner (Smallville, Dawson’s Creek), sostituito in corsa da altri colleghi esperti in serie tv, come Norman Buckley o David Paymer.
Ciò che più piace di Make It or Break It è l’interessante idea di coinvolgere lo sport nel mondo degli adolescenti, la cui vita ci viene così descritta e raccontata da una prospettiva completamente diversa rispetto a quelle cui eravamo abituati, e centrando così l’obiettivo laddove non ci riuscì One Tree Hill, che relegò il basket in un angolo dopo qualche stagione appena.
In MIOBI la ginnastica artistica è la protagonista indiscussa, e con lei i sacrifici e gli impegni che l’agonismo comporta, oltre alla sofferenza degli atleti di fronte a una sconfitta o al dolore fisico provocato da un allenamento troppo duro, e la competizione palpabile nell’aria che mette a dura prova ogni sportivo.
C’è passione in questo telefilm, impeto e smania di vincere; c’è il fuoco che arde nel cuore delle ginnaste nel perseguire i propri obiettivi, e il tormento interiore quando la strada si fa in salita e il traguardo sembra fin troppo lontano per raggiungerlo con le sole forze di una teenager.
Ci sono quattro ragazze, faccia a faccia con il loro sogno, che lottano da anni, giorno dopo giorno, con un instancabile spirito di sacrificio, per coronare ciò che più desiderano al mondo. Sono ragazze “speciali”, cresciute in una scuola riservata a talenti come loro, protette da allenatori e genitori impazienti di vederle vincenti, prive di altre amicizie all’infuori di quelle della Rock, e con il divieto assoluto, oltre che di frequentare party e occasioni mondane, di avere un ragazzo, per non lasciarsi distrarre dagli obiettivi prefissatisi.
Sono sedicenni che hanno voglia di innamorarsi ed essere amate, ma che non possono farlo a causa della rigida e severa disciplina cui sono sottoposte: sveglia all’alba, ore e ore di ginnastica, e un’alimentazione che non permette sgarri, e nulla più. Ma il gioco vale la candela se il premio finale sono le Olimpiadi.
La serie coinvolge lo spettatore da subito, grazie alle scelte stilistiche adottate, quali l’ottima sceneggiatura e la brillante colonna sonora, arricchite dai numeri acrobatici delle formidabili attrici. La storia è accattivante, e i risvolti romantici che inevitabilmente s’intrecciano col procedere della trama, aggiungono quel tanto che basta a rendere le avventure delle protagoniste davvero avvincenti ed emozionanti.
A intersecarsi alle storie delle teenager, quelle dei loro genitori, perfettamente bilanciate all’interno dello schema narrativo, e raccontate abilmente al fine di ampliare la panoramica sul mondo delle atlete e dare una visione d’insieme che ne delinei maggiormente i caratteri.
Passione e sacrificio sono esplicate in maniera eccellente, lo sport e l’amore si aggrovigliano l’uno intorno all’altra e il risultato finale è dei migliori, e risulta quasi impossibile non affezionarsi sin dal principio a uno o più personaggi.
A partire da Emily Kmetko, interpretata da Chelsea Raelle Hobbs (Cold Case, Pasadena, The L World), la new entry della Rock. Emily è una ragazza introversa e coscienziosa, protettiva nei confronti della madre Chloe (Susan Ward) una combinaguai doc, incapace di mantenersi un lavoro e di tenere la bocca chiusa, ma molto affettuosa e comprensiva con la figlia e il fratello Brian, costretto su una sedia a rotelle. Entrata nelle fila della squadra di Marty grazie a una borsa di studio, Emily decide di lavorare part-time in una pizzeria, all’insaputa della sue compagne di scuola, per evitare che la notizia arrivi dritta dritta al coach, considerato il divieto categorico ad avere altri impegni all’infuori della ginnastica artistica.
Nello sport è tenace e volenterosa, forse possiede minor tecnica rispetto alle sue colleghe, ma ha la capacità innata di esprimere sentimento ed emozioni forti sul tappeto della palestra. Nonostante non abbia mai baciato ancora un ragazzo e non sappia cosa sia l’amore, è proprio lei, timida e riservata, a far breccia nel cuore di due suoi colleghi della pizzeria: i due amici musicisti Razor (Nico Tortorella, visto di recente in The Beautiful Life) e Damon (Johnny Pacar), entrambi belli, tenebrosi e con gli occhi azzurri.
Nel ruolo dell’antagonista per eccellenza della Kmetko, Lauren Tanner (Cassie Scerbo, classe 1990), una biondina ricca e viziata, la migliore sulla trave e nel salto, abituata a ottenere sempre ciò che vuole grazie al padre Steve (Anthony Starke), con il quale è cresciuta dopo essere stata abbandonata dalla madre, e che da sempre la asseconda in tutti i suoi capricci. Volitiva e ambiziosa, Lauren è la testa calda del gruppo, quella pronta a sferzare coltellate anche alla migliore amica pur di accaparrarsi ciò che le interessa, nello sport come nella vita privata, senza guardare in faccia nessuno. L’arrivo di Emily scatena in Lauren una reazione infantile ed esagerata, e sarà proprio questa a spingere il padre ad allontanare il coach Marty dalla Rock, costringendolo ad andare nella palestra rivale di Denver, grazie a un misterioso segreto sulla vita del campione olimpionico di cui solo lui è a conoscenza.
A sopportare i capricci di Lauren, la sua amica d’infanzia Kaylie Cruz, a cui dà il volto Josie Loren (Veronica Mars, Medium e di recente al fianco di Zac Efron in 17 Again) campionessa negli esercizi a corpo libero, ma la meno ambiziosa rispetto al resto del gruppo. L’austera educazione impostale dal padre, un ex ginnasta inflessibile e intransigente, la spinge a ribellarsi alle regole tanto da intraprendere una relazione segreta con il compagno di scuola Carter (Zachary Burr Abel, il Max di La Vita Segreta di una Teenager Americana), il suo primo amore. Ad aiutare Kaylie nella sua storia galeotta, il fratello Leo (Marcus Coloma), studente universitario modello, la cui carriera scolastica è però appannata dai successi conseguiti dalla sorella, e dalla madre Ronnie (Rosa Blasi), una ex cantante all’apparenza superficiale, ma in realtà una donna fragile sensibile, che si rivelerà per certi versi un personaggio chiave nella serie.
A completare il quartetto, la più forte tra le ginnaste: Payson Keeler, a cui dà il volto la giovanissima Ayla Kell, diciannove anni, che vanta un passato da ballerina professionista alla Los Angeles Ballet Academy, nonché quello di modella in prestigiose campagne pubblicitarie per la Disney, la Sony e la Mattel. Payson è la ginnasta più diligente e seria, quella che si allena con ritmi ferrei prestando un’attenzione maniacale a ogni singolo esercizio, e dedicando tutto il suo tempo alla ginnastica artistica. È la più matura tra le quattro, ma il suo vivere esclusivamente per lo sport, la spinge a estraniarsi spesso dal resto del gruppo rifugiandosi tra le braccia dei genitori, Mark e Kim (al secolo Brett Cullen e Pery Gilpin) che le dedicano incessantemente tutto il loro sostegno, sacrificando il proprio lavoro e mettendo molto spesso da parte la secondogenita Becca (Mia Rose Frampton).
L’insaziabile sete di vittoria, la forza di volontà, il sacrificio e la passione sono gli elementi fondamentali nella vita di queste giovani atlete, campionesse nello sport e piccole donne pronte a sfondare nella vita.
Le ginnaste della Rock emozionano, coinvolgono e tengono lo spettatore col fiato sospeso, mentre piroettano in aria, leggere e libere come farfalle. Sono tenaci e instancabili, implacabili e caparbie, ostinate nel raggiungere il loro obiettivo e salire finalmente sul podio.
Non si lasciano intimorire da niente e nessuno, e anche nei momenti di difficoltà, proseguono a testa alta nel loro cammino, grazie all’aiuto della famiglia, di un fidanzato nascosto nell’ombra, o delle amiche-nemiche che corrono al loro fianco.
Make It or Break It è una serie che cattura e incanta già dopo il primo episodio, tenendoci incollati allo schermo durante tutti i dieci episodi.
Riaccende la passione che è dentro ognuno di noi, alimentata dallo sport e dall’inguaribile desiderio di vittoria che tutti nascondiamo in fondo al cuore, e che a volte ci spinge a voler salire su quella trave e a superare l’arduo percorso che la vita ci mette davanti.
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