Siamo nell'era della velocità, in cui tutto scorre davanti ai nostri occhi senza darci il tempo di rilfettere.
L'era di internet e degli sms, dei social network e dei macbook.
Un'era senza poesia, senza delicatezza alcuna.
Non ci sono più lettere, né fotografie: solo Facebook, immagini digitali e cattivi modelli.
La tv invade le case prepotentemente, e non c'è neanche più il gusto di andar in un negozio a comprare un vecchio disco.
Il mondo del web ha surclassato quello reale, e i blog sostituiscono le vecchie moleskine.
Ma c'è ancora chi spera e pensa al domani, chi custodisce un sogno dentro un vecchio taccuino, e lo nasconde gelosamente dagli sguardi curiosi.
Esiste ancora chi si sente diverso, chi crede di poter muovere le masse, chi spera di cambiare il mondo.
C'è ancora chi prova a diversificarsi dalla massa, chi insegue i propri ideali e nel perseguire obiettivi personali, mostra rispetto verso il prossimo.
Esiste ancora chi ama il mondo, e chi ama la vita, anche se vorrebbe cambiarla.
Intorno a noi, sono in tanti a sognare, e anche se si vergognano ad ammetterlo, magari lo scrivono su Twitter, o su msn o su timido blog nascosto nell'etere.
Io sogno intanto, anche se con tante difficoltà, e stringo i denti per non perdere la speranza.
E nel frattempo, "taggo", "addo" e "bloggo".
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