There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

sabato 26 maggio 2012

Addio Dottor House, addio golden age


Stracult e Stracotti …ovvero la serie che questa settimana va su e quella che inevitabilmente va giù. Parola di Stargirl su TelefilmCult.




Il genere medical, nel panorama telefilmico internazionale, ha conquistato negli anni milioni di telespettatori affascinati dalla figura del medico-eroe pronto a tutto pur di salvare la vita ai propri pazienti. 

Lontano ormai anni luce il periodo d'oro di serie storiche come General Hospital e M*A*S*H*, o l'epoca dell'irresistibile dottor Ross (George Clooney) di E.R.: Medici in prima linea, col tempo abbiamo imparato ad affezionarci anche a dottori che cantano “fuori dal coro”, come il dottor House (Hugh Laurie) nell'omonima serie, piuttosto che a chirurghi estetici "sopra le righe" come quelli di Nip/Tuck.


Nel 2001 il medical ha preso una piega diversa, grazie al fare scanzonato e ironico dei protagonisti di Scrubs; una manciata di anni dopo, esattamente nel 2005, la svolta decisiva arriva con Grey's Anatomy, vero e proprio gioiello ideato da Shonda Rhimes, e dalla punta di diamante della Fox, firmato David Shore (e Paul Attanasio), House MD.

Dopo l’addio a Lost due anni fa, e quello di Desperate Housewives della scorsa settimana, è arrivato il momento di salutare per sempre anche il dottore del fittizio ospedale universitario Princeton-Plainsboro Teaching Hospital del New Jersey.
La fine di House, che in Italia dobbiamo ancora vedere, e sulla quale quindi sarà mia premura evitare di spoilerare ulteriori dettagli, segna a tutti gli effetti la fine di un’epoca, come avvenne con la fine di Friends, Sex and the City e i Soprano
Con la fine di House diciamo addio anche a quella Golden Age dei Telefilm di cui certamente sentiremo la mancanza per molto, molto tempo ancora. 
A Gregory va questa settimana lo Stracult ad Honorem, a Hugh Laurie un applauso infinito e un ringraziamento sentito e speciale. 
Così come a Shore, e tutti i personaggi di “contorno” che non sono loro malgrado riusciti a dimostrarsi mai altrettanto forti quanto il protagonista, uno dei più bei personaggi creati negli ultimi anni, in tv come sul grande schermo.

Gregory House è unico e irripetibile: autolesionista e arrogante, scorbutico e misogino, cinico e sarcastico, affascinante e complicato. 

Si prende gioco di sé stesso, degli altri, del mondo intero. 

Non si fida di nessuno e si fida di tutti. 

È estemporaneo, istintivo, antipatico. 
È il peggior dottore che chiunque vorrebbe trovarsi di fronte in punto di morte, e allo stesso tempo è anche il miglior dottore al quale tutti vorrebbero chiedere aiuto. 

Gregory House non ha predecessori, né avrà mai successori: né oggi, né mai. 

2 commenti:

Sabina Fragola ha detto...

è davvero finita con lui la golden age...a me Gregory già manca...:-)

Stargirl ha detto...

@Strawberry: anche a me! :-(