Stazione Termini, piazzale di fronte all’Hotel
Ariston.
Campo lungo a stringere su un ragazzo fermo davanti all’albergo che
si guarda attorno.
Si appoggia con la schiena al muro e dalla tasca
posteriore dei pantaloni, tira fuori un pacchetto malconcio di Camel Blu.
Fumo
in fretta ‘sta sigaretta e poi salgo in camera, va.
È
stato bello vedere i ragazzi stasera, dovrei farmelo più spesso un viaggetto a
Roma.
È magica, e ogni volta me lo dimentico.
L’uomo appoggia le labbra alla sigaretta, le sue dita
scorrono sulla rotellina zigrinata dell’accendino, la fiamma azzurrina del gpl
illumina appena il volto dell’uomo.
Proprio in quell’istante una volante
accosta sgommando, a ridosso di una prostituta che nel frattempo smadonna al
cellulare.
Gli sbirri scendono dall’auto e cominciano a fare gli accertamenti.
Senza nemmeno rendersene conto, l’uomo parla ad alta
voce.
Una seconda voce lo raggiunge da FC.
-
Cazzo è ‘sto casino? Ci mancava la retata… che sfiga!
-
Ogni sera è così, sa! Lavoro qua e fianco, sapesse che caciara ogni notte, nun
gliela famo più.
La voce appartiene a una donna sui 60: è vagamente
sovrappeso, ma tutto sommato piacente. L’uomo la osserva mentre lei gli si
avvicina, accendendosi a sua volta una sigaretta.
-
Immagino signora, immagino!
-
Me dica ‘n po’… Ma de dov’è lei?”
-
Milano.
Nel frattempo a qualche metro dai due, un trans
muscoloso e scollacciato si avvicina alla prostituta fermata dalla polizia e
comincia ad alzare i toni.
I poliziotti cercano di tenere a freno gli animi, ma
con fatica.
-
Milano, eh? Me pareva d’avè sentito n’accento strano… A me me piace Milano, è
‘na bella città!
Lì sì che lavorano tutti, non come ‘ste quattro zozzone. Pare
che ce vengono apposta da fori, pè fa’ tutto ‘sto baccano! Ma lei dorme qua?
-
Io? Sì, sì. Ho una stanza qua in hotel fino a domani. Impegni di lavoro, amici
da salutare, cose così, insomma.
-
È fortunato sa, a parte la zona, st’albergo è pure caruccio!
Un ragazzo sui vent’anni, col volto in parte coperto
dalla visiera di un cappellino di rosso sbiadito si avvicina ai due chiedendole
se hanno cocaina da vendere.
-
Aò, che c’avete ‘na botta?
-
Io no, ma forse a lui sì.
Il milanese ci scherza su, indicando il travestito
poco distante. Il ragazzino risponde senza cogliere l’ironia.
-
Aò, dici?!
-
Eh si, ma non mi sembra il caso di andare lì ora..
- Me sa..
Mentre il ragazzetto si allontana, la donna fa per
congedarsi con l’uomo.
-
Vabbè, io finisco ‘sti quattro tiri e salgo in camera, va.
Nel frattempo le guardie finiscono gli accertamenti,
caricano la battona in macchina e stanno per ripartire.
-
Che me la offre ‘na sigaretta? Sa, quella era l’urtima…
Lui
- Certo signora. Anzi può tenersi tutto il pacchetto.
Mi spiace, però non
riesco a farle compagnia, sono stanchissimo. Vado a letto. Tenga, la saluto.
-
Grazie. È proprio un bravo ragazzo, se vede.
Che me le vo’ dà du’ bottarelle?
A lei je faccio solo 30 euro. Ma solo perché me ricorda mi fijio.
L’uomo sbigottito, spalanca la bocca, ringrazia
frettolosamente e rifiuta. Spegne la sigaretta nel posacenere all’entrata e fa
per entrare in hotel.
Prima di risalire in camera, butta l’occhio nel
piazzale della retata e scorge il tizio col cappellino comprare la coca dal
trans.
In un secondo, cala il silenzio, tutto torna come prima, la signora si
apposta dove prima batteva la prostituta.
L’uomo pensa.
Cazzo,
è proprio ora che smetta di fumare.