There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

giovedì 31 ottobre 2013

Witches of East End: le nuove streghe di Lifetime


31 ottobre, Halloween.
Quale giorno migliore per parlarvi della nuova serie in onda su Lifetime dal titolo Witches of East End?
Vi avviso subito però: se cercate un telefilm che metta i brividi, non guardate neanche il pilot perché questo show non vi farà saltare sulla sedia né tantomeno vi toglierà il sonno. Witches of East End rientra in quella categoria che amo definire “guilty pleasure”, serie tv senza troppe pretese, dalla qualità opinabile, ma irresistibilmente trash e leggere.
Non commuovono, non fanno ridere più di tanto, non spaventano o tengono incollati allo schermo: sono semplicemente telefilm da guardare per riempire buchi nella programmazione delle nostre serie preferite o scacciapensieri quando abbiamo voglia di qualcosa di poco impegnativo per ingannare quei quaranta minuti che abbiamo a disposizione.
Poi certo, un pilot non si nega nessuno, quindi “why not”, se stasera deciderete di trascorrere la serata di Halloween sul vostro divano, perché non provare il nuovo show targato Lifetime?
Accantonato per il momento il fortunato capitolo DeviousMaids il network ha deciso di investire in un progetto più piccolo e a low budget (dettaglio evidente soprattutto negli effetti speciali) ispirato all’omonimo romanzo fantasy di Melissa de la Cruz.
Witches of East End racconta le disavventure di una moderna famiglia di streghe composta da Joanna Beauchamp (nientemeno che Julia Ormond), una strega potentissima e con dei poteri inarrestabili madre di Freya (la conturbante Jenna Dewan) e Igrid (l’esordiente Rachel Boston), e da sua sorella Wendy (Madchen Amick, Gossip Girl, Joey, Californication), la “witch” più furba e scaltra tra tutte.
Ambientata in una piccola cittadina costiera di Long Island, East Haven, la serie parte nel momento in cui per cause di forza maggiore, Freya e Ingrid scoprono di avere poteri sovrannaturali che fino a quel momento Joanna aveva tentato di tener loro nascosti per non metterle in pericolo di vita.
Costretta da eventi inaspettati e cause di forza maggiore infatti, il personaggio interpretato dalla Ormond, confessa alle figlie tutta la verità sulle loro origini e sull’antico segreto tenuto nascosto per oltre vent’anni.
Con l’aiuto di Wendy, le due sorelle iniziano così ad avvicinarsi lentamente alla magia, non senza tutte le conseguenze che un cambiamento simile comporta però, e una serie di inaspettati eventi inizia ad abbattersi sulla famiglia Beauchamp.
Accanto alle quattro affascinanti donzelle, due personaggi maschili ruotano intorno a Freya, il fidanzato e futuro sposo Dash (Eric Winter) e suo fratello Killian (Daniel DiTomasso) che sembra avere subito un legame “spirituale” con Freya nonostante si conoscano da pochissimo tempo e si siano incontrati letteralmente “in un sogno”.
A scaldare il cuore di Ingrid invece, il detective Adam, interpretato da un volto noto del piccolo schermo, Jason Winston George (Grey’s Anatomy), apparso recentemente in Mistresses.
Il debutto della serie su Lifetime ha registrato quasi 2 milioni di spettatori, un ottimo risultato se si considera che stiamo parlando di un network minore e non di “mostri sacri” come Abc, HBO e compagnia bella.

Witches of East End debutterà in Italia il 4 dicembre su Fox Life.

martedì 29 ottobre 2013

Map of You, Grey's Anatomy 10x06: "every connection matters"


We know that every connection matters. Every connection is crucial and when one is broken, it usually means that the damage has been done. This system of connection compels us to act, choose and behave... sometimes seemingly against our own will, but it is not random at all. It is the map of who we are. We will work to understand ourselves... solve the puzzle of how all the connections work and how all the pieces fit.

Una tazza da caffè rossa percorre l’intero episodio dall’inizio alla fine. Parte da casa di Derek che la porta con sé in ospedale, passa di mano in mano tra i medici, e torna a casa grazie a Meredith, cavalcando lo spunto lanciato dalla voice over di Sheperd a inizio puntata: nella vita, così come nel nostro cervello, tutto è connesso, tutto parte da un determinato punto per spostarsi nel tempo e nello spazio e tornare inevitabilmente all’origine.
Dopo lo scontro con Cristina nella scorsa puntata, Meredith sembra essersi messa d’impegno per recuperare la propria carriera e si rivela pronta a intraprendere una ricerca lasciata a metà da sua madre qualche anno prima. Derek le confessa di volersi dedicare maggiormente alla ricerca e di essere quindi disposto a diminuire il numero di interventi in ospedale per trascorrere più tempo con i bambini e lasciarle lo spazio di cui ha bisogno per non sacrificare la carriera, far combaciare “i pezzi” e vivere in armonia.
Alex, su consiglio di Jo, prova ad avvicinarsi a suo padre, ma nulla sembra cambiato rispetto a vent’anni prima e ciò lo costringe a tornare a casa a testa bassa non senza prima averlo preso a pugni. Cristina mette a segno un nuovo piccolo traguardo nella sua carriera: portare a termine brillantemente un’operazione mai realizzata prima da altri cardiologi.  
La specializzanda Jo inizia a venir fuori rispetto ai suoi colleghi, e, grazie anche all’evidente somiglianza caratteriale con Izzie, comincia finalmente a convincerci. In questo episodio ha per le mani il paziente più difficile di tutto il reparto: Richard Webber e un inspiegabile dolore alla spalla. Nonostante l’ostilità del capo, Jo si mette d’impegno e dopo esami sbagliati e diagnosi errate, riesce ad arrivare “all’origine” del dolore e a trovare una soluzione per guarirlo. Sensibile, emotiva e testarda, la bella dottoressa con questa puntata si è guadagnata qualche punto in più!
Arizona dal canto suo continua a non convincerci affatto: nonostante all’inizio dell’episodio avesse cercato di frenare le avances di Leah Murphy, al termine della puntata, decide di scrivere un sms a notte fonda alla giovane e confusa specializzanda pur consapevole del fatto che quest’ultima sia particolarmente coinvolta nei suoi riguardi. Quella tra Arizona e la Murphy è forse la più assurda e surreale liason amorosa scattata tra i medici del Grey Sloan Memorial Hospital.
Inizia a farsi largo nella storyline tra Owen e Cristina, Emma Marling (Marguerite Moreau), dottoressa di Seattle che Hunt incontrò la sera del galà organizzato per il Grey Sloan Memorial Hospital. La presenza di Emma, seppur per ora poco invadente, resiste nel cast ora che Owen ha iniziato a frequentarla. I fan di Cristina, per nulla contenti di questa scelta, sono pronti a scommettere che la dolce Emma non riuscirà però ad avere la meglio in quella che al momento è la storia d’amore più avvincente all’interno dello show.
La decisione di Derek presa al termine dell’episodio riserverà non poche soprese riguardo il futuro di Meredith: la scelta di lasciarle spazio sul lavoro per permetterle di fare carriera, avvicina sempre più il personaggio interpretato da Ellen Pompeo a quello di Ellis Grey. Sarà interessante vedere se e quanto Mer riuscirà a discostarsi dagli errori compiuti in passato da sua madre. 

The Vampire Diaries: episodio 5x04, l'addio a Bonnie Bennet


Dopo un terzo episodio adrenalinico e ricco di avvenimenti importanti, i ragazzi di Mystic Falls tornano con una puntata dai toni decisamente più soft, ricca di momenti commoventi e di un efficace colpo di scena finale. 

In occasione della giornata della memoria, a Mystic Falls i cittadini suonano le campane per ricordare i propri cari defunti ripetendo ad alta voce il loro nome.
Mentre Stefan, in preda all’amnesia che lo ha colpito dopo l’incantesimo di Tessa, cerca di recuperare i suoi ricordi con l’aiuto di Damon ed Elena, Jeremy non sa più come riuscire a tenere segreta la morte di Bonnie (avvenuta alla fine della quarta stagione) al resto del gruppo. Esaurite tutte le bugie a disposizione e spinto dal buonsenso, decide di raccontare, a Damon prima e agli altri poi, tutta la verità. Approfitta quindi della giornata della memoria per organizzare il funerale di Bonnie e suonare una campana in suo onore. 
Sconvolti dalla notizia, Elena, Caroline, Matt e Damon, danno l’estremo saluto alla loro amica strega, in una delle scene più intense e commoventi della serie. 
Al termine della puntata, un colpo di scena inaspettato: il professor Maxwell esamina il sangue di Jesse, ferito precedentemente da Stefan e salvato in extremis da Caroline, e trovando tracce di sangue di vampiro nelle sue vene, lo uccide senza lasciargli il tempo di reagire per trasformarlo definitivamente.
Durante il funerale di Bonnie tra fiumi di lacrime e disperazione, un gradito ritorno per le fan di The Vampire Diaries, è quello di Tyler: giunto al capezzale della strega Bennet per consolare la fidanzata Caroline. 
Come avevamo già anticipato, l’attore che dà il volto al licantropo, Michael Trevino, aveva assicurato la sua presenza in qualche episodio della quinta stagione e nonostante non abbia praticamente proferito parola in questa puntata, il suo arrivo ha risvegliato il cuore di molti spettatori, felici che la “vampire Barbie” ritrovasse, seppur per poco, il sorriso.
Le moine di Elena sono ormai insopportabili. L’intermezzo tra lei e Stefan sul viale dei ricordi (e del tramonto verrebbe da aggiungere) rientra tra le scene più melense e banali di sempre. Ciò che più colpisce è che, anche nei panni di una pericolosa vampira, il suo personaggio non riesce a scrollarsi di dosso quell’atteggiamento da gatta morta che, se all’inizio potevamo sopportare, dopo cinque anni non riusciamo più a tollerare.
Sulla scia dell’ottimo risultato ottenuto dallo scorso episodio, Original Sin (2,84 milioni di spettatori), questa quarta puntata si è portata a casa ben 2,63 milioni di spettatori, numeri che confermano il buon inizio di stagione intrapreso dalla serie.
La trasformazione di Jesse in vampiro da parte del professor Maxwell è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Ciò che sarà interessante, da questo momento in poi, sarà vedere come evolverà la situazione, vista anche la presunta assenza, da adesso in avanti, di Bonnie e di qualsiasi intervento magico in aiuto di Elena e del resto del gruppo.


martedì 22 ottobre 2013

Original Sin, un episodio cruciale per The Vampire Diaries



Episodio cruciale per la maggior parte degli snodi narrativi della serie: dopo una lunga attesa, ecco svelata tutta la verità su Silas e sulla sua disperata caccia a Katherine.

Sia Elena che Katherine sognano Stefan in pericolo e, d’accordo con Damon, decidono di seguire gli indizi in possesso e cercarlo nei dintorni di Mystic Falls.
Sulle tracce di Stefan però, anche la strega Qetsiyah, personaggio chiave del passato di Silas. Attraverso alcuni flashback ambientati parecchi secoli prima, Qetsiyah racconta a Stefan tutta la verità sul suo acerrimo nemico, svelando finalmente informazioni fondamentali per capire le reali intenzioni di Silas.
Ciò che emerge dal racconto della strega, che preferisce farsi chiamare Tessa, è una storia d’amore piuttosto travagliata e dal finale tragico che la lega all’antico vampiro. Unita a Silas da un legame all’apparenza indissolubile, parecchi secoli prima Tessa creò un elisir d’immortalità per vivere in eterno in compagnia del suo amore.
Tradita da quest’ultimo che scelse di condividere la cura con la sua amante Amara (doppleganger di Katherine), non esitò a uccidere la sua nemica per vendicarsi, costringendo poi Silas ad assumere la cura e a vivere per sempre nell’eterna disperazione per aver perso l’amore della sua vita.
Due particolari fondamentali vengono svelati nel corso della puntata: il primo è il motivo per cui Silas dà la caccia a Katherine, ovvero perché nel suo sangue scorre la “cura” che da tanto tempo ormai insegue; il secondo riguarda i doppleganger e il destino a loro riservato. Creati per bilanciare gli equilibri in natura, a quanto pare sono legati tra loro in maniera inesorabile e destinati quindi a stare insieme e amarsi per l’eternità.
Al termine dell’episodio, Tessa compie un incantesimo per legare Stefan a Silas e per indebolire i poteri di quest’ultimo, ma le conseguenze scaturite dall’intervento magico fanno sì che Stefan perda completamente la memoria.
Nel frattempo, la “viaggiatrice” Nadia, dopo aver rapito Katherine, fa in modo che il corpo di Matt ospiti Gregor, il suo compagno di viaggio ucciso nell’episodio precedente per ingannare Silas e fargli credere di essere dalla sua parte.

Da troppo tempo aspettavamo un colpo di scena degno di questo appellativo.
Inutile negarlo: la qualità del plot in Vampire Diaries era senza ombra dubbio in netto calo sin dalla scorsa stagione.
Troppo caos intorno all’arrivo di Silas e troppo sbrigativo invece l’addio a Klaus, serviva un pit stop per riorganizzare le idee e rafforzare la sceneggiatura, e finalmente gli autori  sono riusciti a dar vita a un episodio ben scritto e ben riuscito sotto tutti i punti di vista.
La sceneggiatura avvincente e il buon ritmo nei dialoghi, hanno fatto sì che questa puntata tirasse finalmente le fila delle molteplici storyline aperte recentemente e lasciate per troppo in stand by. 
Certo è che, per un episodio così significativo e cruciale, l’assenza di Jeremy, Bonnie e Caroline si è fatta sentire.
L’arrivo di una nuova, potentissima strega, Tessa, implica automaticamente oscure avvisaglie all’orizzonte che avranno come protagonista la giovane Bennet e in una puntata così importante per gli sviluppi futuri, estromettere lei e altri due personaggi principali non è sembrata una scelta azzeccata.

New entry nel cast della serie questa settimana, la splendida Janina Gavankar, nel ruolo di Qetsiyah, alias Tessa.
Sguardo magnetico, labbra sensuali e fisico mozzafiato, la bella Janina è già un volto noto del piccolo schermo per aver interpretato Luna in True Blood.
Già nel 2007 però, l’attrice, classe 1980, recitò in un’altra famosa serie tv, The L World nei panni di Papi, per  passare poi a The Gates, The League e recentemente ad Arrow.
La perdita della memoria di Stefan avrà sicuramente conseguenze considerevoli sul suo intenso e travagliato rapporto con Elena.
Il fatto che gli autori continuino a insistere sul triangolo amoroso composto dalla Gilbert e dai due fratelli Salvatore, la dice lunga sul futuro della loro storyline.
Nel corso dei prossimi episodi, alla luce delle novità venute a galla sul destino che lega inevitabilmente i doppleganger tra loro, ci saranno sicuramente scossoni nel rapporto tra Damon ed Elena e il ruolo di Stefan, ancora una volta, si rivelerà decisivo nelle scelte adottate dal personaggio di Nina Dobrev.  

Per foto e info sull'episodio vi aspetto su Movieplayer.it!

lunedì 21 ottobre 2013

Once Upon a Time in Wonderland: il flop della Abc



Sulla scia del notevole successo di Once Upon a Time, la cui terza stagione ha debuttato poche settimane fa, la premiata coppia formata da Adam Horowitz ed Edward Kitsis (tra gli sceneggiatori di Lost), ha deciso di osare più del dovuto, dando vita a uno spin off di dubbio gusto, Once Upon a Time in Wonderland, ispirato a Alice’s Adventures in Wonderland, Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, romanzo di Lewis Carrol del 1865.
Partiamo dal presupposto che sì, con Alice nel Paese delle Meraviglie (come viene comunemente abbreviato il titolo dell’opera) sono piuttosto intransigente: non ammetto che se ne modifichi, in alcun modo, alcuna caratteristica, perché se è vero che fa parte di quelle storie che si prestano perfettamente a trasposizioni televisive (o cinematografiche), è vero anche che è tra quelle che non andrebbero però mai e poi mai alterate in alcun modo.
Il primo evidente errore che si nota in OUATIW risiede proprio nel voler intenzionalmente introdurre nel plot originale la variabile “amorosa” per rendere il prodotto più commerciale: Alice (Sophie Lowe) e l’intreccio amoroso con Cyrus (Peter Gadiot) il genio della lampada, sono al centro delle vicende narrate e rappresentano la base per i successivi sviluppi delle storyline.
Una scelta inconcepibile, in totale disaccordo con la tradizionale storia cui siamo abituati e affezionati, che penalizza il pilot e che indubbiamente condizionerà il resto della stagione.
La storia d’amore tra i due protagonisti è raccontata in maniera frettolosa e alquanto superficiale attraverso una serie di flashback utili più che altro a motivare la decisione di Alice, in età adulta, di far ritorno a Wonderland.
A penalizzare ulteriormente la serie, scenografie ed effetti speciali di bassa lega, esageratamente posticci e a tratti imbarazzanti.
La qualità estetica dello show è davvero scadente ed è evidente in parecchie inquadrature: il castello della regina, l’effetto “vintage” cercato nei vari flashback, l’arrivo a Wonderland, nulla sembra all’altezza di una serie in onda sulla Abc e prodotta dalla casa di produzione di proprietà della stessa.
Poco convincente anche il cast a partire dalla Lowe che nel ruolo di Alice sembra un pesce fuor d’acqua, a un Fante di Cuori (Michael Socha) prevedibile e scontato, passando per Cyrus interpretato da Gadiot, per nulla accattivante, fino ad arrivare a un’inspiegabile Regina di Cuori, Emma Rigby completamente agli antipodi rispetto all’originale: sexy, con le labbra all’apparenza rifatte e l’aria fin troppo conturbante, più che la “cattiva” di Wonderland sembra una uscita da Casa Kardashian. Ancor meno credibile rispetto alla Regina (ebbene sì, non è finita qui), lo pseudo villain della situazione: Naveen Andrews (RIP Said) nei panni di Jafar che dovrebbe rappresentare il nemico giurato di Cyrus e Alice, ma che conciato com’è, fa talmente ridere da non risultare per nulla infimo e pericoloso come invece gli autori vorrebbero che apparisse. 
L’atmosfera vagamente dark che si vuol conferire alla serie si rivela un fallimento totale e se dopo qualche minuto con il Bianconiglio crederete che lo show possa aver toccato il fondo, proseguite nella visione del pilot e preparatevi a incontrare uno Stregatto irriconoscibile e piazzato a caso nella storia.
Gli ascolti deludenti (solo 4.5 milioni di spettatori per il secondo episodio, dopo un debutto poco dignitoso) fanno ben sperare: se la fortuna sarà dalla nostra parte, nel giro di qualche settimana, la Abc capirà, almeno stavolta, di aver fatto un gran bel buco nell’acqua.
Perché se anche un maestro del calibro di Tim Burton con un capolavoro della letteratura aveva toppato, figuriamoci come potrebbe proseguire questo show di serie B.
                         

giovedì 17 ottobre 2013

Shonda Rhimes festeggia il 200esimo episodio di Grey's Anatomy



In occasione dell'episodio numero 200, i medici del Grey Sloan Memorial Hospital si preparano per un galà esclusivo in cui non mancheranno i colpi di scena

Al Grey Sloan Memorial Hospital tutto è pronto per il gran galà organizzato allo scopo di raccogliere i fondi necessari per ricostruire l’ala dell’ospedale distrutta dalla tempesta. Avery tenta in tutti i modi di spronare i medici a far colpo sugli invitati per convincerli a donare ingenti somme di denaro. Nel frattempo, al pronto soccorso, gli specializzandi hanno finalmente la possibilità di operare in prima persona e dimostrare quanto valgono agli occhi dei loro superiori. Meredith e Dereck, stressati dalla vita familiare intrapresa con la nascita del piccolo Bailey, e tentano tutte pur di tornare in sala operatoria e alla fine riescono nel loro intento.
Miranda Bailey è uno dei pochi personaggi della serie che, nonostante il trascorrere degli anni, riesce ancora a stupire e a far commuovere lo spettatore. Lei è una che non molla, questo si sa, ma il bello del suo personaggio è che, anche quando pensiamo che di fronte a una sfida sia in procinto di cedere, riesce a ribaltare le nostre aspettative e a sorprenderci ancora una volta. In questo episodio, la Bailey manda giù l’ennesimo boccone amaro, e davanti all’ostilità di Richard nell’accettare le cure che potrebbero salvargli la vita, insiste, ci riprova, e alla fine, riesce a convincerlo, trionfando ancora una volta laddove tutti, invece, hanno fallito. Un piccolo passo che forse però, salverà la vita di Webber.
Al galà organizzato da Owen e Avery, fatta eccezione per gli specializzandi, erano presenti tutti i medici più prestigiosi dell’ospedale. Due di loro però, dopo una breve apparizione, hanno preferito rifugiarsi in uno stanzino per un party privato alquanto deprimente, per sfogare i propri dispiaceri nello champagne. Stiamo parlando di Arizona e della Kepner, entrambe col cuore infranto, entrambe specialiste del piangersi addosso. Il connubio è indubbiamente tra quelli meno azzeccati, non tanto per Arizona, alla quale siamo ancora disposti a dare una chance, nonostante abbia tradito meschinamente Callie la scorsa stagione e si fatichi ancora a perdonarla, quanto per April, un personaggio poco riuscito, per nulla accattivante e molte volte noioso. La Kepner risulta troppe volte inconcludente, ripetitiva, logorroica, e il tira e molla che ha ingaggiato con Avery negli ultimi anni, non ha giovato certo al suo personaggio quasi privo di una vera personalità.
Puttin’ On the Ritz ha segnato un nuovo traguardo per lo show creato da Shonda Rhimes che ha celebrato questa settimana il 200esimo episodio! Puntata perfettamente a tema visto il gran galà che vede coinvolti i protagonisti della serie. A “festeggiare” davanti alla tv, sintonizzati sulla ABC, quasi nove milioni di spettatori.
Al termine della puntata, scopriamo (nonostante lo avessimo sospettato sin dall’inizio) che il tossicomane arrivato in fin di vita al Grey Sloan Memorial Hospital altri non è che il padre di Karev, un uomo alla deriva col quale Alex non ha rapporti da più di vent’anni.
I risvolti impliciti in questa scelta narrativa, sono ora tutti da scoprire: cosa accadrà ora al personaggio interpretato da Justin Chambers? Quali cambiamenti investiranno Alex e l’apparente equilibrio raggiunto negli ultimi mesi grazie anche (e soprattutto) alla neonata storia d’amore con Jo?