There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

lunedì 24 dicembre 2012

Goodbye Gossip Girl



Sei anni vissuti nell’Upper East Side al fianco di Serena, Blair, Chuck, Dan e Nate, non saranno semplici da dimenticare.
Su e giù dalle limousine, tra eventi glam e party di beneficienza, con un martini cocktail in una mano e un flûte di champagne nell’altra, i ragazzi griffati e “pettinati” più chiacchierati di sempre, ci hanno detto addio.
Stracult per certi versi, stracotti per altri, anche se adesso non ce rendiamo conto, in futuro ci mancheranno. 
Gossip Girl teneva in piedi l’ultimo baluardo teen drama, un genere in piena crisi mistica, che con la chiusura lo scorso anno di One Tree Hill, riusciva a sopravvivere solo grazie alla compagnia di Serena Van Der Woodsen e della sua allegra combriccola.
Soundtrack direttamente dai primi posti delle classifiche pop di tutto il mondo, una regia frizzante e divertente e un cast dall’inestimabile fascino: queste le caratteristiche forti dello show, peculiarità che ahimè, nel corso degli anni, non sono state sufficienti però a tenere alto il livello della serie.
Penalizzato da una sceneggiatura piuttosto frivola e da una visibile inconsistenza nel plot, il telefilm creato da Josh Schwartz e tratto dalla serie di romanzi di Cecily von Ziegesar, non ha saputo superare la crisi del terzo anno.
Trascinandosi faticosamente nel tortuoso sentiero della CW, network che di recente non fa che collezionare un flop dopo l’altro, Gossip Girl ha registrato un repentino calo negli ascolti a partire dalla fine del terzo anno, riuscendo però a sopravvivere, molti di noi non si spiegano come, fino a oggi.
Un finale molto atteso quello trasmesso la scorsa settimana, per nulla all’altezza delle aspettative però: bizzarra l’identità, finalmente svelata, di Gossip Girl, la blogger dalla lingua tagliente che altri non è che Dan “lonely boy” Humphrey, e piuttosto “telefonati”, i matrimoni portati in scena nella series finale, quello di Chuck e Blair prima, e quello di Serena e Dan poi.
Difetti a parte, non mi sento però di sparare a zero su questi sei lunghissimi anni, certa che lo spartiacque segnato dallo show dopo The O.C., resterà comunque negli annali: Serena è una versione di Marissa 2.0, con un profilo Facebook e uno smartphone dal quale non si separa mai, più spregiudicata e ribelle, ma senza dubbio, almeno all’inizio, molto affascinante. E come tutti gli altri protagonisti che in questi anni ci hanno tenuto compagnia, ci hanno fatto sorridere e ogni tanto, sono anche riusciti a farci emozionare.

2 commenti:

Antonella ha detto...

Mi è dispiaciuto come la sceneggiatura della serie nel corso degli anni sia scesa sempre più in basso... soprattutto non ho apprezzato la trasformazione di Dan e Serena...però non ho potuto di vedere comunque tutte le puntate :)
Comunque penso che Blake Lively abbia molto talento e possa fare strada nel cinema

Giulia S. ha detto...

Mi mancherà tanto! Io ho guardato ogni singolo episodio e per fortuna è durato così tanto. E' vero il plot lasciava a desiderare e gli sbagli sono stati parecchi. Hanno fatto dei gran giri per riuscire a concludere il tutto con un minimo di senso. Però lascerà un grande vuoto :( Peccato!
xoxo G.