ATTENZIONE: CONTIENE SPOLIER SULLA STAGIONE 2
Il salto temporale di un anno ci introduce alla seconda,
adrenalinica stagione di The Following, la serie evento del 2013 in
onda da questa sera con la seconda stagione alle 21.15 su Premium Crime e da
domani su Fox Crime (21.55).
Lo scorso anno The Following è riuscito a dividere pubblico
e critica: molti infatti hanno rimproverato lo show creato da Kevin
Williamson (Dawson’s Creek, The Vampire Diaries, Scream) per la sceneggiatura a tratti
confusa, a tratti eccessivamente prevedibile e forzata.
Una verità innegabile, non c’è dubbio, ma è altrettanto vero
che, malgrado gli evidenti difetti nello script, la serie è riuscita a
conquistare la maggior parte del pubblico, registrando negli Usa ascolti più
che positivi, tra i sette e i dieci milioni di spettatori a episodio.
The
Following è l’esempio eclatante di come, attratto dalla trama e dai
personaggi, lo spettatore sia disposto a cedere alla “sospensione
dell’incredulità”, ovvero a mettere in stand by le proprie facoltà critiche per
godere pienamente di un’opera di fantasia ignorandone incongruenze lampanti ed
evidenti anche agli occhi meno esperti di “crime”.
In sintesi, noi spettatori decidiamo implicitamente di
accettare i difetti e di goderci lo show senza ragionare troppo su quanto sia
plausibile una scelta narrativa o l’altra grazie soprattutto al carisma di due
personaggi magnetici e irresistibili come Ryan Hardy (Kevin Bacon) e Joe Carrol
(James Purefoy).
Il pregio della serie è infatti quello di riuscire a coinvolgere lo spettatore trascinandolo in un susseguirsi di inseguimenti, omicidi e colpi di scena inarrestabili.
Una serie che, seppur in alcuni passaggi prevedibile, riesce a dare i brividi, a tenere incollati alla poltrona per tutta la durata degli episodi.
La seconda stagione, trasmessa da Mediaset e Sky in contemporanea con gli Stati Uniti, già nella prima puntata introdurrà nuovi, emblematici personaggi.
L’addio di Claire Matthews (Natalie Zea) nei primi minuti, verrà colmato da un nuovo personaggio femminile che farà battere il cuore (malmesso) di Ryan: Lily (Connie Nielsen), l’unica sopravvissuta durante l’omicidio collettivo compiuto da un gruppo di seguaci di Carrol in metropolitana.
Il pregio della serie è infatti quello di riuscire a coinvolgere lo spettatore trascinandolo in un susseguirsi di inseguimenti, omicidi e colpi di scena inarrestabili.
Una serie che, seppur in alcuni passaggi prevedibile, riesce a dare i brividi, a tenere incollati alla poltrona per tutta la durata degli episodi.
La seconda stagione, trasmessa da Mediaset e Sky in contemporanea con gli Stati Uniti, già nella prima puntata introdurrà nuovi, emblematici personaggi.
L’addio di Claire Matthews (Natalie Zea) nei primi minuti, verrà colmato da un nuovo personaggio femminile che farà battere il cuore (malmesso) di Ryan: Lily (Connie Nielsen), l’unica sopravvissuta durante l’omicidio collettivo compiuto da un gruppo di seguaci di Carrol in metropolitana.
Sin dall’inizio della stagione ci troveremo faccia a faccia
con i nuovi serial killer cui Hardy dovrà dare la caccia, una coppia di gemelli
interpretati da Sam Underwood, giovane e talentuoso attore comparso di recente nell’ultima
stagione di Dexter.
Le new entry non finiscono qui, e accanto a Mike Weston (Shawn
Ashmore)
ed Emma (Valorie Curry), volti già noti della prima stagione, conosceremo
subito aniche Max, la nipote di Ryan interpretata da Jessica Stroup (che molti
ricorderanno per aver interpretato Silver in 90210), e Mandy (Tiffany Boone), presunta nipote di
Joe.
Quest’ultimo, sulla cui morte nessuno avrebbe scommesso neanche un centesimo, si è infatti rifugiato in una baita sperduta in mezzo al bosco, barba lunga e camicia da boscaiolo, pronto a tornare sulla scena grazie soprattutto all’insistenza della sua setta che continua, proprio come nella prima stagione, a inviargli messaggi criptati attraverso internet.
Quest’ultimo, sulla cui morte nessuno avrebbe scommesso neanche un centesimo, si è infatti rifugiato in una baita sperduta in mezzo al bosco, barba lunga e camicia da boscaiolo, pronto a tornare sulla scena grazie soprattutto all’insistenza della sua setta che continua, proprio come nella prima stagione, a inviargli messaggi criptati attraverso internet.
Già nel secondo episodio, la natura di Joe irromperà sulla
scena in maniera violenta e cruenta, nel corso di un efferato omicidio,
compiuto di fronte agli occhi sbigottiti di Mandy.
La lotta tra bene e male è ancora al centro della serie, il dualismo tra eroe e antieroe prosegue, e fa sì che Joe e Ryan si assomiglino sempre più tra loro, proprio come le due facce della stessa medaglia.
La lotta tra bene e male è ancora al centro della serie, il dualismo tra eroe e antieroe prosegue, e fa sì che Joe e Ryan si assomiglino sempre più tra loro, proprio come le due facce della stessa medaglia.
La scena finale della prima puntata, in cui Ryan indossa la
maschera di Carrol di fronte allo specchio è il chiaro esempio di come si
svilupperà una stagione iniziata col botto, che lascia davvero ben sperare.
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