David Nicholls, autore del celebre romanzo, One Day, si cimenta stavolta nella
scrittura di una mini serie trasmessa dalla BBC
One, The 7.39, un romantic drama semplice, ben scritto e
ben girato.
Ancora una
volta, al centro della sua narrazione, l’amore e lo scorrere inesorabile del
tempo, insieme a frammenti di vita presi e messi insieme con delicatezza e
incredibile profondità.
La storia
parte da un presupposto semplice, anche banale se vogliamo, ma la chiave di
lettura che Nicholls riesce a conferirgli, denota una finezza e un tatto nella
scrittura che pochi scrittori possono vantare di possedere.
Carl (David Morrissey) prende lo stesso treno da dodici anni ogni mattina, per raggiungere il suo ufficio a Londra. È un uomo modesto, ordinario, semplice, educato. Ha una moglie affettuosa, accondiscendente e paziente, e due figli adolescenti, piuttosto tranquilli per la loro età. Carl compie ogni giorno le stesse, identiche azioni: casa-treno-lavoro-treno-casa.
Carl (David Morrissey) prende lo stesso treno da dodici anni ogni mattina, per raggiungere il suo ufficio a Londra. È un uomo modesto, ordinario, semplice, educato. Ha una moglie affettuosa, accondiscendente e paziente, e due figli adolescenti, piuttosto tranquilli per la loro età. Carl compie ogni giorno le stesse, identiche azioni: casa-treno-lavoro-treno-casa.
Senza mai
reagire alla vita che gli scorre davanti.
Senza trasgredire
o desiderare altro all’infuori della sua “normalità”.
Carl è un
uomo mediocre, senza l’accezione negativa del termine. Lui è semplicemente
così, e non sia mai chiesto perché. Non si è mai fermato a chiedersi chi
sarebbe senza la sua vita ordinaria, o senza la sua famiglia.
Un giorno
Carl incontra lo sguardo di Sally (Sheridan Smith), una donna più
giovane di qualche anno, in procinto di sposarsi per la seconda volta con un
uomo con cui ha davvero poco in comune ma che riesce a farla sorridere, a farla
stare bene, diversamente dal suo ex marito.
Nessuno dei
due è in cerca di un colpo di fulmine, né di una storia extra coniugale.
Né Sally,
né tantomeno Carl, avrebbero mai pensato che il loro incontro sul treno, una
mattina alle 7.39, avrebbe cambiato per sempre le loro vite, in un modo o
nell’altro.
I due personaggi, protagonisti di due vite “normali” e tutto sommato felici, intraprendono un percorso naturale, banale forse, ma comune a molti altri esseri umani.
I due personaggi, protagonisti di due vite “normali” e tutto sommato felici, intraprendono un percorso naturale, banale forse, ma comune a molti altri esseri umani.
Iniziano a
conoscersi, a passeggiare insieme per le strade di Londra, a parlare, sempre di
più, scoprendo cose in comune, fragilità e debolezze l’uno dell’altra, a bere
una birra insieme sul treno di ritorno a casa, a ridere e lasciarsi andare
senza pensare troppo ai problemi familiari, lavorativi, esistenziali.
Ed è così, proprio
in questa maniera semplice e ordinaria, che Carl e Sally, s’innamorano. Su un
treno, tra centinaia di pendolari, per fuggire a una realtà che li rende
sconfitti, deboli, uniti dalla stessa, comune insofferenza. Un senso di vuoto,
privo di fondamenta, ma che è lì, presente, invadente, prepotente.
Si sfiorano all’inizio timidamente, in seguito con sempre maggiore passione, si amano, tra sensi di colpa, bugie e ripensamenti.
Si sfiorano all’inizio timidamente, in seguito con sempre maggiore passione, si amano, tra sensi di colpa, bugie e ripensamenti.
Tutto dura
il tempo necessario per capire che no, non c’è futuro e un finale amaro e
malinconico, spalanca loro le porte per una nuova vita, simile o inesorabilmente
diversa da quella di prima, sta allo spettatore deciderlo.
The 7.39 è un frammento di vita di un
individuo qualunque, che non brilla per l’originalità del plot, questo è certo,
ma che riesce a raccontare in maniera delicata e vicina alla realtà una storia
incentrata sull'immobilità, che nella sua lentezza, in realtà viaggia ad alta
velocità.
Impossibile
per i lettori di Nicholls, non ritrovare qua e là piccoli dettagli di One Day, anche soltanto per i dialoghi
tra i due protagonisti che in alcuni passaggi, soprattutto durante la prima
fase della loro conoscenza, ricordano inevitabilmente quelli tra Emma e Dexter.
Questi
ultimi, proprio come Carl e Sally, sono due sopravvissuti, due anime in pena in
cerca di redenzione che, proprio grazie al loro incontro e alla breve (ma
intensa) fuga dalla realtà che li ha uniti, sono riusciti a raccogliere i pezzi
di una vita passata, a rimetterli insieme, e a tornare a sorridere, seppur non
insieme.
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