There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

lunedì 3 dicembre 2012

666 Park Avenue: un flop prevedibile?

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Stracult e Stracotti - …ovvero la serie che questa settimana va su e quella che inevitabilmente va giù. Parola di Stargirl su TelefilmCult!



666 Park Avenue, horror serie della Abc, era senza dubbio uno degli show più attesi dell’anno.
Tratto dai romanzi di Gabriella Pierce, creato e prodotto da David Wilcox, inizialmente il telefilm contava dalla sua non solo la fiducia di un network forte e vincente come la Abc, ma anche, e soprattutto, un cast di tutto rispetto e di grande effetto: tra i protagonisti infatti, Terry O’Quinn, l’indimenticabile John Locke di Lost, e Vanessa Williams, Wilhelmina Slater in Ugly Betty nonché Renee Perry in Desperate Housiwives.
A conti fatti però, la serie, già dopo i primi episodi, si è rivelata un fiasco totale, sotto tutti i fronti, nonostante la strepitosa performance di O’Quinn, encomiabile anche in un ruolo diversissimo da Locke, che ha fatto sì che lo amassimo così tanto.
Superfluo spendere parole sulla trama della serie: immaginate tutti i luoghi comuni che avete fino a oggi in un qualsiasi film horror di serie b, e avrete la storyline di Park Avenue.
Allucinazioni senza senso, corridoi deserti, bambine con un bambolotto in mano, uccelli neri che escono dalle pareti, sussurri nella notte, cantine infestate di spiriti e presunti colpi di scena che spesso e volentieri non sono nient’altro che sogni.
Una protagonista scialba e poco espressiva, un cast bizzarro che fa da contorno, e quel sussulto sul divano tanto inseguito dagli autori, che alla fin fine non arriva mai concretamente.
Stracotto come pochi altro, 666 Park Avenue ha avuto però vita breve, e qualche settimana fa, l’Abc ha deciso di cancellarlo al tredicesimo episodio, stesso destino riservato, purtroppo, anche a Last Resort. Niente paura però (neanche stavolta riescono a spaventarci): gli autori hanno promesso che entrambe le serie non avranno un finale aperto ma una degna conclusione.


È iniziata giovedì 29 novembre, in esclusiva su Mya (Mediaset Premium), la quarta, strepitosa stagione di The Vampire Diaries, la serie firmata da Julie Plec e Kevin Williamson, stracult di questa settimana.
I fratelli Salvatore (Ian Somerhalder e Paul Wesley), tornati sul piccolo schermo, stavolta si ritrovano con una bella gatta da pelare tra le mani: la loro bella Elena (
Nina Dobrev) si è finalmente trasformata in vampiro.
Questa quarta stagione è la stagione del cambiamento, a tutti gli effetti, e quest’anno più che mai, il livello di hype è altissimo, grazie alla giusta dose di intrighi, colpi di scena e cliffhanger emozionanti che caratterizzano lo show.
Abili ancora una volta a dosare gli elementi tipici del fantasy con quelli del teen drama, Pec e Williamson possono dirsi soddisfatti dei risultati raggiunti finora: merito degli ascolti stabili su quasi 3 milioni di spettatori a episodio, un ottimo risultato per un network come la CW.
Al centro della storyline, in questa stagione più che mai, il triangolo amoroso tra Damon, Elena e Stefan, ormai famoso quanto quello formato, negli anni Ottanta, da Brenda, Dylan e Kelly in Beverly Hills 90210.
Nulla viene trascurato in The Vampire Diaries, e ogni particolare è messo in luce con la massima cura e attenzione: regia, sceneggiatura, colonna sonora, tutti elementi ancori saldi su un livello medio-alto seppur dopo quattro anni

2 commenti:

Babol ha detto...

Io sono tra quelle che ogni lunedì si "sintonizza" su 666 Park Avenue.
E' vero, non esiste nulla di nuovo in questo telefilm, ma è comunque ben diretto e ben recitato e mescola i cliché horror in modo abbastanza piacevole, tanto da coinvolgere lo spettatore e portarlo ad aspettare la puntata seguente.
Certo, l'avesse girato Lynch si sarebbe potuto gridare al nuovo Twin Peaks e purtroppo così non è stato... ma mi spiace lo stesso che venga cancellata una serie sicuramente migliore di tante altre che si ostinano a rimanere in programmazione.
Per fortuna, agli horroromani come me rimangono sempre i meravigliosi The Walking Dead e American Horror Story... ;P

CyberLuke ha detto...

Con 666 non si è voluto osare, punto.
Forse per la fascia oraria in cui veniva trasmesso, chissà.
Certo, cinque minuti de L'Avvocato del Diavolo erano più inquietanti di quattro puntate di questo serial (quante ne ho seguite io, prima di abbandonarlo al suo destino), questo è innegabile.
E peccato, perché O'Quinn è veramente un grande.

Quanto a Last Resort, come scrissi all'epoca, era un soggetto buono al massimo per un film. Non per un serial intero. Non sono né stupito né dispiaciuto che sia stato stoppato.