There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

lunedì 16 gennaio 2012

Golden Globe 2012: tra passato e tradizione



Si è conclusa da poche ore, nella sontuosa sala da ballo del Beverly Hilton Hotel a Hollywood, la 69esima cerimonia di assegnazione dei Golden Globe Awards, scandita quest’anno da conferme e riconoscimenti strettamente ispirati al passato e alla tradizione, tra lo humour inglese e l’ironia dell’istrionico Ricky Gervais, presentatore della serata.
A farla da padrone, The Artist, meravigliosa pellicola muta in bianco e nero ambientata negli anni Venti/Trenta scritta e diretta da Michel Hazanavicius, che ha trionfato come miglior film, miglior colonna sonora originale e miglior interpretazione maschile (Jean Dujardin)
Miglior sceneggiatura invece, unico premio ricevuto tra i quattro ai quali era candidato, a
Woody Allen, che con Midnight in Paris sottolinea il suo amore spropositato per i Roaring Twenties e la Parigi di quegli anni d’oro.
Premio per la migliore interpretazione femminile alla stoica
Meryl Streep (collezionista di nomination e premi negli anni) nel ruolo di Margaret Thatcher, primo ministro della storia della Gran Bretagna, in The Iron Lady.
Per l’interpretazione maschile invece, a vincere è un’altra pietra miliare di Hollywood, il bel
George (Clooney) per il The Descendants di Alexandre Payne, che gli ha permesso di sbaragliare gli amici Brad Pitt e Leonardo Di Caprio, candidati per L’arte di Vincere e J. Edgar.
Premi anche a due giganti storici del cinema,
Martin Scorsese per la regia di Hugo Cabret (ambientato agli inizi del Novecento), e Morgan Freeman al quale è stato assegnato il riconoscimento speciale Cecil B. De Mille. Ad aggiudicarsi la statuetta best song, un evergreen (in tutti i sensi), Madonna, che surclassando nomi eccelsi come
 Lady Gaga, Elton John, Sinead O’Connor e Mary J Blige, ha trionfato con la canzone nella colonna sonora di Masterpiece, film ambientato alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale.

Passato e tradizione dicevamo, protagonisti di questi Golden Globe, anche per quanto riguarda i premi dedicati al piccolo schermo, dove a trionfare sono show come
Downton Abbey, period drama ambientato tra la morte di Edoardo VII e la Prima Guerra Mondiale (miglior mini serie tv), Mildred Pierce (Kate Winslet miglior attrice) e gli anni della Depressione, e Game of Thrones
(Peter Dinklage).
Nella categoria
comedy, per il terzo anno di seguito si conferma Modern Family il più apprezzato, nonostante novità interessanti come New Girl; Claire Daines, volto celebre del grande schermo si aggiudica la statuetta per miglior attrice in Homeland, serie della Showtime che ha vinto anche come miglior drama, deludendo le aspettative dei fan di American Horror Story e Game of Thrones,
rimasti a bocca asciutta (quasi).
A
Matt LeBlanc, che tutti ricordano con affetto dai tempi di Friends, io “miglior attore in una serie comica” per il ruolo di sé stesso in Episodes, e la meravigliosa Jessica Lange vince a piè pari sulle rivali con la sua Constance Langdon in American Horror Story. Kelsey Grammer in Boss soffia (ahimè) il Golden Globe a Bryan Cranston, nonostante la sua incredibile performance in Breaking Bad, mentre Laura Dern (Enlightened), a sorpresa, scippa purtroppo il premio alla strepitosa Laura Linney di The Big C e alla splendida Zooey Descghanel di New Girl. Ultimo della lista, ma non per questo meno importante, Idris Elba con il suo Luther.
Come ogni anno, molte sono le delusioni, molte le sorprese, le mie preferenze le trovate qui, e voi? Che ne pensate?



*nella foto, Uggy, jack russel di nove anni, alla sua undicesima performance in The Artist, il vero trionfatore della 69esima edizione dei Golden Globe 

5 commenti:

Eleonora Manzi ha detto...

Uggy è un amore! La vera star, hai ragione :)

Rouge and Chocolate

Anonimo ha detto...

Non lo so, vado a simpatie personali visto che non ho ancora visto (scusa la ripetizione) nessuna delle opere candidate, eccetto "Midnight in Paris" che come sai ho amato alla follia. Il fatto che abbia vinto un film muto ed in bianco e nero sa di sorta di rivincita verso un cinema fracassone che ormai sta stancando,un ritorno al passato che non può far altro che bene al cinema. The Descendants temo invece sia una furbata fatta apposta per accaparrarsi un sacco di premi e dare a Clooney il tanto sospirato Oscar come migliore attore protagonista. Sempre che non punti alla consacrazione autoriale con quello alla regia. Scusa il commento un pò prolisso.

Anonimo ha detto...

Io salvo Allen, Scorsese e Spielberg con Tin Tin. Tutto il resto è noia.

Cannibal Kid ha detto...

homeland non poteva non vincere. troppo superiore al resto!
enlightened è ridicolo, quindi il premio alla pur brava laura dern è uno scandalo...
e downton abbey e modern family hanno già stufato!
quanto ai film, aspetto di vedere the artist e the descendants per giudicare

Stargirl ha detto...

@Eleonora: siiiii! love uggy! ;)

@Nora: guarda The Artist, fidati! ;)

@NewMoon: concordo sul cinema fracassone e sulla paracul***a Clooney. Recupera The Artist, trust me!

@Cannibale: su Homeland non avevo alcun dubbio, come sulla Lange. fammi sapere che ne pensi di The Artist, sono curiosa!