Ieri sera ha
debuttato negli USA Masters of Sex, la
nuova serie in onda sulla rete via cavo Showtime
che in questi mesi farà sicuramente parlare di sé.
Tratta dal
romanzo di Thomas Meier, Masters
Of Sex: The Life & Times Of William Masters And Virginia Johnson, The
Couple Who Taught America How To Love, la storia ha per protagonisti il ginecologo William
Masters (Michael Sheen, Underworld,
The Twilight Saga) e la ricercatrice Virginia Eshelman Johnson (Lizzy
Caplan, Cloverfield, True Blood), i due veri pionieri
della rivoluzione sessuale americana.
La storia,
ambientata nel 1956 in un comunissimo Central Medical Building di St.Louis
(Missouri) racconta come i protagonisti, nell’arco di undici anni di attività, abbiano
analizzato oltre diecimila atti sessuali compiuti da 700 individui (382 donne e
312 uomini) affetti dal problema definito “umana inadeguatezza sessuale”.
I risultati dell’indagine, interamente documentati nel volume L’atto sessuale dell’uomo e della donna (1966), avevano come fine ultimo quello di porre rimedio ai numerosi divorzi registrati a causa del “disastro del letto coniugale”, ovvero all’incapacità della maggior parte delle coppie di raggiungere l’orgasmo.
I risultati dell’indagine, interamente documentati nel volume L’atto sessuale dell’uomo e della donna (1966), avevano come fine ultimo quello di porre rimedio ai numerosi divorzi registrati a causa del “disastro del letto coniugale”, ovvero all’incapacità della maggior parte delle coppie di raggiungere l’orgasmo.
Prima di
loro, soltanto Alfred Charles Kinsey tra il 1948 e il 1953 nei suoi Rapporti statistici sulla sessualità umana,
aveva indagato la sfera sessuale degli esseri umani attraverso le ormai celebri
interviste, senza però invadere “fisicamente” la sfera privata come invece
avevano avuto il coraggio di fare Masters e la Johnson.
Ieri come
oggi, parlare di sesso non è mai stato facile, è un argomento che solitamente vive
in bilico su un campo minato, con puritani e conservatori pronti a sparare a
zero al minimo segnale d’allarme e a gridare alla censura.
Lo studio della risposta emotiva e fisica in seguito a stimoli sessuali fu utile negli anni Sessanta per rassicurare uomini e donne su alcuni dubbi amletici legati appunto alla vita matrimoniale.
Lo studio della risposta emotiva e fisica in seguito a stimoli sessuali fu utile negli anni Sessanta per rassicurare uomini e donne su alcuni dubbi amletici legati appunto alla vita matrimoniale.
Verifiche
scientifiche all’epoca per nulla scontate o ovvie come oggi, come il fatto che
la masturbazione non recasse danni fisici o psicologici, o che la misura del
pene non influenzasse minimamente il raggiungimento dell’orgasmo da parte di
una donna, trovò quindi finalmente una risposta.
Una serie audace e originale, caratterizzata da una ricostruzione storica estremamente curata e dettagliata e da dialoghi corposi e ben strutturati, che ha come unica pecca quella di non riuscire, almeno nel corso dei primi due episodi, a tenere il ritmo nell’arco dei 53 minuti che contraddistinguono ogni puntata.
Una serie audace e originale, caratterizzata da una ricostruzione storica estremamente curata e dettagliata e da dialoghi corposi e ben strutturati, che ha come unica pecca quella di non riuscire, almeno nel corso dei primi due episodi, a tenere il ritmo nell’arco dei 53 minuti che contraddistinguono ogni puntata.
In Masters of Sex, il sesso non è
spiattellato sullo schermo come accade nella maggior parte delle serie in onda
oggi, Californication o True Blood solo per citarne alcuni, non
è un escamotage utilizzato soltanto per attrarre orde di curiosi: qui il sesso
è raccontato e analizzato con cognizione di causa, in maniera scientifica e la
nudità è un mezzo utile per spiegare e trovare risposte a interrogativi che
cinquant’anni fa rappresentavano un vero e proprio tabù, ma che a pensarci
bene, anche oggi vengono spesso messi da parte poiché troppo scomodi da
trattare.
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