Bunheads, il
nuovo show di Amy Sherman Palladino, ha debuttato pochi giorni fa sulla Abc
Family riscuotendo scarso successo, solo 1,6 milioni di spettatori, nonostante
le grandi aspettative da parte del pubblico e della critica.
Nella nuov “dramedy”, se così si può definire la serie,
Lorelai Gilmore sembra essersi reincarnata nel corpo di Michelle Simms (Sutton
Foster), ballerina precaria di Las Vegas che si ritrova a sposare il miliardario Hubbel (Alan Ruck) in seguito all'hangover al termine di una pessima giornata.
Michelle fa pensare a Lorelai per via del suo modo di fare scanzonato ed estroverso, nel pensare ad alta voce, nel non tenere a freno commenti taglienti e battute sarcastiche, e la ricorda anche dal punto di vista estetico: alta, snella, cappelli castani lunghi.
I rimandi a Gilmore Girls non finiscono qui: la suocera di Michelle, Fanni (Kelly Bishop, già Emily Gilmore) instaura da subito con la protagonista quel rapporto burrascoso e conflittuale ma sotto sotto destinato a rafforzarsi nel tempo, che fa inevitabilmente pensare a quello tra Lor e sua madre, caratterizzato da battute al vetriolo e scambi d’opinioni piuttosto accesi.
Musica, sceneggiatura, ambientazione, cast: tutto riporta con la mente a quella “Mamma per amica” di cui tanto sentiamo la mancanza, ma senza la verve e il brio cui Rory e sua madre negli anni ci avevano abituati: Bunheads è la fotocopia sbiadita della celebre serie della Palladino, velata di una malinconia difficile da ignorare.
I fan sono divisi, spaccati a metà: qualcuno ringrazia Amy, qualcun altro la condanna.
C’è chi apprezza i continui rimandi alle Gilmore, chi invece avrebbe voluto una ventata di novità per un ritorno in grande stile della Palladino.
Nonostante il pilot mi abbia convinto poco, io per ora scelgo di astenermi, e nella speranza che lo show non venga cancellato dopo una manciata di episodi appena (come avvenne anni fa per The Return of Jezebel James cancellato dopo solo tre puntate), presto vi dirò se condannarlo negli Stracotti, o innalzarlo negli Stracult.
Michelle fa pensare a Lorelai per via del suo modo di fare scanzonato ed estroverso, nel pensare ad alta voce, nel non tenere a freno commenti taglienti e battute sarcastiche, e la ricorda anche dal punto di vista estetico: alta, snella, cappelli castani lunghi.
I rimandi a Gilmore Girls non finiscono qui: la suocera di Michelle, Fanni (Kelly Bishop, già Emily Gilmore) instaura da subito con la protagonista quel rapporto burrascoso e conflittuale ma sotto sotto destinato a rafforzarsi nel tempo, che fa inevitabilmente pensare a quello tra Lor e sua madre, caratterizzato da battute al vetriolo e scambi d’opinioni piuttosto accesi.
Musica, sceneggiatura, ambientazione, cast: tutto riporta con la mente a quella “Mamma per amica” di cui tanto sentiamo la mancanza, ma senza la verve e il brio cui Rory e sua madre negli anni ci avevano abituati: Bunheads è la fotocopia sbiadita della celebre serie della Palladino, velata di una malinconia difficile da ignorare.
I fan sono divisi, spaccati a metà: qualcuno ringrazia Amy, qualcun altro la condanna.
C’è chi apprezza i continui rimandi alle Gilmore, chi invece avrebbe voluto una ventata di novità per un ritorno in grande stile della Palladino.
Nonostante il pilot mi abbia convinto poco, io per ora scelgo di astenermi, e nella speranza che lo show non venga cancellato dopo una manciata di episodi appena (come avvenne anni fa per The Return of Jezebel James cancellato dopo solo tre puntate), presto vi dirò se condannarlo negli Stracotti, o innalzarlo negli Stracult.
3 commenti:
non mi ispirava per nulla, e invece le prime due puntate a sorpresa mi hanno conquistato. i dialoghi sono qualcosa di spettacolare!
nonostante in effetti sia molto una mamma per amica 2.0, la palladino mi sembra tornata in gran forma.
@Cannibale:a me invece non convince affatto :-(
Mi sta piacendo da matti. Da matti.
Robi
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