There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

venerdì 10 febbraio 2012

Touch: il ritorno in grande stile di Kiefer Sutherland


“Secondo l’antica leggenda cinese del Filo Rosso del Destino, gli dei hanno legato un filo rosso alle nostre caviglie, collegandolo a tutte quelle persone con cui siamo destinati a entrare in contatto. Quel filo potrà allungarsi o aggrovigliarsi, ma non si romperà mai”

Così inizia il primo episodio di Touch, la nuova serie di Tim Kring (Heroes, Crossing Jordan) che ha per protagonista un insolito Kiefer Sutherland, che messi via i panni di “eroe americano” veste ora quelli di un uomo qualunque, Martin, padre di un bambino autistico, vedovo in seguito agli attentati dell’11 settembre.
Dimenticate quindi Jack Bauer, bombe, attacchi terroristici e servizi segreti: il camaleontico Kiefer stavolta vi sorprenderà con una performance superiore a tutte le altre, grazie alle sue incredibili doti recitative e alla sua innata capacità di entrare e uscire con estrema facilità da ruoli e personaggi totalmente diversi tra loro.

In Touch il corso degli eventi e dell’intero universo è scandito con precisione e regolarità dagli schemi numerici che regolano i rapporti tra le persone, per far sì che tutto si sviluppi secondo i piani che il destino ha in serbo per noi. Decifrare questi rapporti matematici significa rintracciare sul cammino quel filo rosso, imbatterci negli individui che per forza di cose siamo destinati a incontrare e comprendere da cosa effettivamente dipenda la sorte di ognuno di noi.
Un sistema intricato ma ben delineato di intrecci che attraversano in lungo e in largo tutto il mondo legandoci inconsapevolmente a persone di cui oggi, magari, non conosciamo neppure il nome.
A risolvere il mistero dei numeri e a scovare queste misteriose connessioni tra le persone, in Touch, è il piccolo Jake (
David Mazouz), figlio di Sutherland, un bambino affetto da un grave deficit mentale che gli impedisce di comunicare con l’esterno e di riuscire invece a esprimersi solo ed esclusivamente attraverso relazioni matematiche.
Sarà proprio la possibilità di riuscire a entrare finalmente “in contatto” con il figlio (da qui presumibilmente il titolo della serie) attraverso la risoluzione dei suoi enigmi numerici, che permetterà a Martin di incrociare la strada di altre persone e di intervenire sugli eventi poco prima che essi si concretizzino.
Il tempo, il destino, i sei gradi di separazione e i legami numerici: queste le affascinanti tematiche affrontate dalle serie che, dopo il
preair del 25 gennaio, debutterà negli States il prossimo 19 marzo e che nel corso dell’anteprima ha registrato ben 12 milioni di spettatori.
Guest star dell’episodio pilota, niente meno che
Titus Welliver, l’ex Uomo in Nero di Lost (un omaggio alla serie di Abrams da parte del creatore di Heroes forse?) e a completare il cast un eccezionale Danny Glover nei panni di un professore che da anni studia il comportamento di ragazzi con problemi simili a quelli di Jake.
Touch è una vera e propria perla, toccante, avvincente e intrigante.
È probabilmente (incrociamo le dita) LA serie dell’anno, quella che tutti stavamo aspettando con ansia, quella con la marcia in più e con la ciliegina sulla torta, l’unica forse in grado di coinvolgerci ed emozionarci sul serio, seppur non come accadde a molti di noi con Lost (Dio me ne scampi, è impossibile!).
Il rischio è uno e uno solo, e cioè che
il plot finisca per mordersi la coda all'interno di un circolo vizioso di situazioni cicliche e ripetitive, in cui Jake prevede le catastrofi e Martin cerca in tutti i modi di risolverle. I pregi però sono molti di più: la serie tocca le corde giuste, registicamente è impeccabile, commuove senza necessariamente degenerare nel qualunquismo, e ultimo, ma non meno importante, ha fatto sì che per un intero episodio, nessuno di noi pensasse a Jack Bauer. E questo non è poco.

6 commenti:

Valerie ha detto...

ma scrivere per un giornale?! ci hai pensato?!!

Cannibal Kid ha detto...

grande kiefer!
anche a me è piaciuta la puntata pilota, però con un entusiasmo minore del tuo.
serie dell'anno no, dai, non esageriamo... spero arrivi molto di meglio :)

La firma cangiante ha detto...

Beh, sembra decisamente interessante.

economistapercaso ha detto...

mi piace!!! ma quando e dove?

Stargirl ha detto...

@MissValerie: speriamo succeda prima o poi! ;) ^^

@Cannibale: visto l'andazzo, spero ci sorprenderà ancor di più, perché novità più interessanti all'orizzonte, non ne vedo proprio.

@LaFirma: assolutamente sì! :)

@Economista: dal 19 marzo su Fox!

Unknown ha detto...

Ho scoperto il tuo blog per caso ed è stata una fortuna! Abbiamo un bel po' di sogni in comune!
Ti seguo, senza dubbio. Se vorrai passare dal mio spazio, sarai la benvenuta.
Buon week end. Laura.

http://laurarossiello.blogspot.com