There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

venerdì 21 ottobre 2011

Person of Interest: troppo presto per gridare al flop?



Puntavo molto su Person of Interest, non lo nascondo.
La notizia di una collaborazione tra J.J. Abrams e Jonathan Nolan, mesi fa, mi aveva mandato letteralmente in fibrillazione. E anche dopo il pilot, devo ammetto di averci creduto parecchio, nonostante non si fosse rivelato trascendentale. Eppure, fino a ieri sera, ero lì, pronta a scommettere su questa serie della CBS che ha per protagonista l’indimenticabile Ben di Lost, interpretato dal grandissimo Michael Emerson. Senza curarmi troppo del fatto che stranamente, non aspettassi però gli episodi successivi con trepidazione, mi sono spinta fino all’ultimo andato in onda, per rendermi conto, a malincuore, che stavolta Abrams non ce l’ha fatta a conquistarmi.
Pur apprezzando notevolmente l’idea che c’è alla base della storia (e che tra l'altro ricorda parecchio Minority Report), oltre alla regia, decisamente eccellente, non posso annoverare la serie tra le migliori novità dell’anno.
Sula tecnica niente da dire: inquadrature magnifiche e ottimi movimenti di macchina. Ma il resto, a parer mio, proprio non va. La trama scorre lenta, i dialoghi il più delle volte risultano prolissi e la scelta ricaduta su Jim Caviezel, protagonista accanto a Emerson non mi convince affatto.
Non c’è coinvolgimento, non c’è pathos, ogni episodio sembra fine a se stesso e almeno per ora non mi sembra si voglia scavare a fondo nella background e nella psicologia dei personaggi. Il potenziale c’è, ma non viene sfruttato.
Sia John Reese (Caviezel), ex agente della CIA creduto morto e oggi intento a sconfiggere i crimini in una New York oscura e pericolosa, che Harold Finch (Emerson), cervellone enigmatico artefice di un congegno informatico in grado di predire i misfatti ancora incompiuti nella metropoli, pur avendo molto da raccontare non lo fanno nella maniera adeguata. I loro personaggi, al servizio di cittadini in pericolo e il più delle volte innocenti, restano bloccati nel loro ruolo senza trovare punti di sfogo o spiragli di crescita.
Non c’è introspezione, né approfondimento e affezionarsi a uno dei due, risulta quasi impossibile. Manca quel tocco in più che possa far decollare la serie, manca l’anima che J.J ha riposto in Alias, Lost, addirittura in Felicity se vogliamo.
C’è lo scheletro, ed è senza dubbio eccellente, ma non c’è tutto il resto, e senza emozione, la strada non può che essere breve.
La puntata trasmessa ieri sera ha riscosso oltre 12 milioni di spettatori, con un rating del 2,7, e la CBS è pronta a ordinare 9 nuovi episodi per la prima stagione, ma il mio sesto senso mi dice che per l’ennesima volta siamo di fronte a un flop, come accadde per Flash Forward.
Spero che Abrams riesca a smentirmi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti confesso che a me Flash Forward piaceva anche parecchio, molto meglio di altre schifezze che ci sono in giro come "Terranova" o "Falling Skies". Mi sono arrabbiata assai quando lo hanno chiuso, considerato soprattutto il finale apertissimo della prima stagione...oddio, non era certo "Walking Dead" ma almeno un filino di orginalità nel tutto c'era.Buon lunedì

Stargirl ha detto...

Sono d'accordissimo con te! A me Flash Forward piaceva moltissimo: ottimo cast, ottima regia, storia interessante e ricca di potenziale! è stato davvero un peccato che l'abbiamo interrotta!
Buona settimana! :)