Non pensavo che dopo quel giorno, non l’avrei mai più rivista, nonostante fossi perfettamente consapevole del rischio che stavo correndo. Sapevo che prima o poi sarebbe scivolata via dalle mie mani all’improvviso e senza il minimo preavviso. Sin dall’inizio ero al corrente di quanto fosse labile e fragile il nostro legame.
Lila, dal canto suo, mi metteva sempre in guardia: “Potrei sparire da un giorno all’altro, lo sai vero?!”
E io annuivo, triste e totalmente cosciente che presto o tardi sarebbe successo davvero.
Quel giorno al Luna Park la sua chioma vaporosa e piena di boccoli era scompigliata dal vento, e le guance arrossate dal primo sole primaverile, il sorriso da bambina, un po’ sorniona, un po’ maliziosa, e l’aria spensierata e felice che aveva sempre quando era con me.
I capelli dorati e i braccialetti colorati.
Lila, dal canto suo, mi metteva sempre in guardia: “Potrei sparire da un giorno all’altro, lo sai vero?!”
E io annuivo, triste e totalmente cosciente che presto o tardi sarebbe successo davvero.
Quel giorno al Luna Park la sua chioma vaporosa e piena di boccoli era scompigliata dal vento, e le guance arrossate dal primo sole primaverile, il sorriso da bambina, un po’ sorniona, un po’ maliziosa, e l’aria spensierata e felice che aveva sempre quando era con me.
I capelli dorati e i braccialetti colorati.
Gli orecchini penzolanti e le scarpe stravaganti.
Lila e i suoi capricci, Lila e le sue virtù.
Lei che riempì e colorò la mia vita, e mi insegnò ad amare.
Lei che mi chiedeva sempre di “non dimenticarci”, per paura che il nostro ricordo potesse svanire come mille altre volte.
Lila sulla ruota panoramica che saluta le persone sul prato. Lila con lo zucchero filato rosa. Lila che mi accarezza il viso e mi scalda con uno dei suoi baci.
Quei baci in cui c’è tutto. Amore, rancore, dolcezza, passione, lacrime, risate.
Lila “che ho sempre avuto, ma in fondo non ho avuto mai”.
Lila e i suoi capricci, Lila e le sue virtù.
Lei che riempì e colorò la mia vita, e mi insegnò ad amare.
Lei che mi chiedeva sempre di “non dimenticarci”, per paura che il nostro ricordo potesse svanire come mille altre volte.
Lila sulla ruota panoramica che saluta le persone sul prato. Lila con lo zucchero filato rosa. Lila che mi accarezza il viso e mi scalda con uno dei suoi baci.
Quei baci in cui c’è tutto. Amore, rancore, dolcezza, passione, lacrime, risate.
Lila “che ho sempre avuto, ma in fondo non ho avuto mai”.
Lei, che da qualche parte chissà dove, c’è sempre stata.
Lei, di cui già avevo nostalgia, ancor prima che andasse via.
Che arrivò a rischiarare le nuvole, e andò via in un giorno di sole, fugace e splendente come un arcobaleno.
Che arrivò a rischiarare le nuvole, e andò via in un giorno di sole, fugace e splendente come un arcobaleno.