There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

lunedì 23 maggio 2011

Gossip Girl: la quarta stagione vince ma non convince

La CW ha deciso di concedere un’altra chance alla serie rinnovandola per la quinta stagione, nonostante gli ascolti sempre più bassi.
Ma il pubblico non si dimostra per nulla soddisfatto, stanco delle storie ripetitive e prive di spessore raccontate da Schwartz.

Poco meno di un milione di spettatori ha seguito la season finale di Gossip Girl, confermando il triste e allarmante calo di ascolti riscosso dalla serie nel corso di quest’anno. La quarta stagione che si è appena conclusa, ha deluso pubblico e critica, e anche chi fino a oggi aveva tentato di salvare il salvabile, stavolta è rimasto a bocca asciutta.
La sceneggiatura inconsistente e povera di intrecci originali e divertenti, i personaggi privi ormai di un qualsivoglia spessore e l’impressione generale che non ci sia più nulla da raccontare, hanno contribuito a trasformare una serie spassosa e frizzante in un’accozzaglia di avvenimenti monotoni e spesso senza senso.
Il cammino di Gossip Girl sembra lo stesso di The O.C., partito in sordina con le prime due stagioni, peggiorato nel corso della terza e crollato definitivamente al termine della quarta. Anche in quel caso infatti, Josh Schwartz non riuscì a superare quella che, col senno di poi, possiamo definire “la crisi del terzo anno”, il momento decisivo in cui tutte le sue serie avvertono un netto calo a livello narrativo e strutturale e imboccano la ripida discesa verso la fine, particolarità riscontrabile anche in un'altra serie tv, Chuck, in onda sulla Nbc.
Se allo show che ha per protagonista Zachary Levi però, quest’anno è andata bene e dopo la crisi della terza stagione la quarta si è rivelata un gran successo meritando una nuova tornata di 13 episodi per il prossimo anno, lo stesso non si può dire per Gossip Girl, che si ritrova invece sulla stessa barca di The O.C., senza più nulla da raccontare, e con l’unica differenza di essere stata graziata per il quinto anno.
Situazioni ai limiti del possibile e fuori da ogni logica, anche nelle peggiori favole contemporanee, hanno caratterizzato l’ultima parte della stagione, degenerando, se possibile, soprattutto negli episodi finali, a partire da
The Princesses and The Frog, in cui Blair (Leighton Meester) tenta l’ascesa al trono di Monaco al fianco del fantomatico principe Louis Grimaldi (Hugo Becker), giunto a New York per chiederla in moglie.
Entrata con fatica nelle grazie della Regina madre, Blair accetta incredula la proposta di matrimonio e si prepara a vestire i panni di una moderna principessa, sulla scia di Kate Middleton versione Upper East Side.
Neanche la straziante dichiarazione d’amore di Chuck (Ed Westwick), che ferito e ancora innamorato le chiede di tornare insieme, riesce a far cambiare idea alla giovane Waldorf, in quest’occasione davvero decisa a proseguire in solitaria sulla sua strada.
Per Chuck, come d’abitudine, i guai non vengono mai soli e in
Shattered Bass, a movimentare le sue giornate, oltre ai tormenti amorosi ci pensano le diatribe finanziarie e familiari, nell’eterna lotta con Russel Thorpe (Michael Boatman) e la figlia Raina (Tika Sumpter).
Il ritorno sulla scena di Jack Bass (Desmond Harrington), stavolta si rivela piuttosto utile per Chuck, poiché anziché mettergli i bastoni tra le ruote, lo zio contribuisce a spianargli la strada contro il magnate Thorpe, svelandone l’autentica e crudele natura agli occhi di Raina.
Reo di aver assassinato sua moglie, Russel getta la spugna, consegna a Chuck il suo impero finanziario e implora invano il perdono di Raina. Un intrigo patriarcale degno del peggior Beautiful, che ha come epilogo l’addio di Raina a New York e a Nate (Chace Crawford), o a quel che resta del suo personaggio, pressoché invisibile nel contesto generale.
In ombra dall’inizio della stagione, Nate ha perso il suo ruolo da latin lover affascinante e ammaliante, lasciandosi surclassare da un ormai irriconoscibile Dan Humphrey (Penn Badgley) che, archiviata la fugace e inconsistente liason con Blair, ripiega ora sull’ennesimo personaggio improbabile, quello di Charlie (Kaylee DeFer), cugina di Serena (Blake Lively).
The Wrong Goodbye, la season finale, scorre per 40 minuti sullo schermo dando la costante impressione di essere in procinto di chiudere i battenti al termine di ogni scena, per poi continuare invece a sfornare sequenze di avvenimenti scontati e banali, ai limiti quasi della sopportazione. Il ritorno insensato e improvviso di Georgina Sparks (Michelle Tracthenberg) che, comme d’habitude, fa capolino in ogni finale di stagione, inutile ai fini narrativi, annoia e non diverte, così come non sconvolge il colpo di scena finale, in cui ci viene rivelato che Charlie altri non è che un’attrice ingaggiata dalla zia di Serena per sottrarre denaro alla famiglia Van Der Woodsen.
E anche l’unico intreccio che fino a oggi ci aveva tenuti legati alla serie, il destino di Chuck e Blair e la speranza che potessero tornare insieme, alla fine ci ha lasciati di sasso, poiché ad averla vinta, alla fine è Louis.
Senza lottare più di tanto per averla, Chuck la lascia andare, augurandole gioia e felicità e giurandole al contempo amore eterno, mettendo da parte, per il suo bene, il costume da cavaliere oscuro per arrendersi una volta per tutte al Principe Azzurro. E sul fatto che Blair non batta ciglio, la dice lunga quel test di gravidanza con esito positivo che la telecamera lascia intravedere nella sua stanza nel corso dell’ultima scena, promettendo un futuro turbolento per la prossima, improbabile, principessa di Monaco.
Con la speranza che gli autori rinsaviscano da qui al prossimo settembre, salutiamo i ragazzi dell’Upper East Side anche per quest’anno, fiduciosi che il nostro Chuck Bass, nella season 5, ritorni a combinarne delle belle e a movimentare un po’ la scena. Continua con news, foto e molto altro, su Movieplayer.it!

venerdì 20 maggio 2011

The Vampire Diaries: un bacio inaspettato sigla la fine della seconda stagione

I vampiri di Mystic Falls ci salutano anche quest’anno e ci danno appuntamento al prossimo settembre, lasciandoci ancora una volta a bocca aperta di fronte all’ennesimo colpo di scena in una memorabile season finale

Sul rinnovo da parte della CW per un altro anno The Vampire Dairies, non c’erano dubbi: seguito da quasi 3 milioni di spettatori a episodio, è diventato ormai la punta di diamante del network dedicato ai teendrama.
Forte di uno script impeccabile e di un cast ben collaudato sin dagli albori, la serie di Kevin Williamson tratta dai romanzi di Lisa J. Smith, nel corso della seconda stagione appena conclusa, ha conquistato i fan con una storyline intricata e accattivante che ha trovato il giusto epilogo negli episodi conclusivi dove non sono mancati né brividi, né emozioni, né un cliffhanger degno di questo nome.
Il diciannovesimo episodio, Klaus, finalmente fa luce sulle origini dell’omonimo vampiro, interpretato da Joseph Morgan, che dall’inizio della stagione sta dando la caccia ad Elena per rompere la presunta Maledizione del Sole e della Luna e ristabilire ordine del mondo del sovrannaturale.
Con un flashback ambientato nel 1492, Elijah (Daniel Gillies) racconta ad Elena (Nina Dobrev) tutta la verità sulla sua stirpe, quella dei vampiri più antichi che la storia ricordi, rivelando un particolare inaspettato e sostanziale sul fratello Klaus e sulla sua vera natura, quella dell’“ibrido”, un essere metà vampiro e metà licantropo. In quanto ibrido, Klaus non può essere sconfitto né con un pugnale d’acciaio imbevuto nella polvere di quercia bianca, letale per i succhia sangue, né con un proiettile d’argento micidiale per i lupi mannari. Può infatti morire solo attraverso il potere di tutte le streghe defunte, le stesse che secoli prima contribuirono a seppellire la sua vera natura, canalizzato in un’unica entità (in questo caso Bonnie).
Ed è a questo punto che emerge il particolare più inquietante di tutti, che lascia la stessa Elena a bocca aperta: non esiste in realtà alcuna maledizione che rende prigionieri del Sole e della Luna vampiri e lupi, ma solo una maledizione, indetta anni prima dalle streghe, che tiene assopita l’identità di Klaus, disposto a tutto pur di tirarla fuori. Con il sacrificio del doppelganger, il perfido originario, potrà infatti riportare a galla la sua metà da licantropo e fondare così una nuova stirpe di immortali e imbattibili ibridi.
In The Last Day, Klaus inizia a muovere le sue pedine, battendo sul tempo, mossa dopo mossa, i fratelli Salvatore, e mentre Stefan (Paul Wesley) si dimostra ancora una volta debole e sfiancato, Damon (Ian Somerhalder) prende in mano le redini della situazione, e con i suoi metodi istintivi ma per nulla riflessivi, compie un gesto incosciente e azzardato: far bere a Elena il suo sangue, mettendo a repentaglio il suo futuro senza neanche interpellarla. Il rischio che, uccisa da Klaus, Elena possa risvegliarsi vampiro, getta il gruppo nello scompiglio, si scagliano quindi tutti contro Damon, senza ascoltare ragioni e senza capire che forse, l’unica soluzione per salvare la ragazza potrebbe essere proprio quella.
Un gesto folle e sconsiderato sì, ma dettato sicuramente dal vero amore, quello che Damon nutre nei suoi confronti: un amore accecato dalla gelosia e dalla possessività, privo di leggi o di regole, puro e incontrastato, che mostra ancora una volta il ragazzo sotto una luce nuova, sempre più umano e passionale, sempre meno algido e distaccato, agli antipodi rispetto a suo fratello.
Ed è proprio Damon, leader indiscusso della stagione, forza trainante della serie, personaggio affascinante e ricco di mille sfaccettature, che in The Sun Also Rises ancora una volta si gioca il tutto per tutto per salvare la donna che ama.
Mentre Elena, imprigionata all’interno di un cerchio di fuoco assiste inerme al sacrificio di Jules e di sua zia Jenna (trasformata in vampiro da Klaus), Damon viene morso da Tyler nel corso della sua seconda trasformazione con la luna piena, e per lui il destino sembra ormai segnato. Nel corso di un combattimento serrato e letale, Klaus riesce realizzare il suo piano rompendo la maledizione, grazie al sacrificio di Elena che lascia tutti senza parole. Ancora una volta, il prodigioso intervento di Bonnie salva le sorti della nostra protagonista, e grazie a un potente incantesimo unito all’altruistico gesto di John Gilbert, che si sacrifica per ridonare la vita a sua figlia, Elena torna in vita.
Conclusa egregiamente la storyline su Klaus, che ha fornito risposte a tutti gli interrogativi sorti nel corso della stagione, sul doppelganger, sulla maledizione del sole e della luna e sul conflittuale rapporto tra lupi e vampiri, gli autori hanno scelto di dedicare la season finale a Damon, in fin di vita in seguito al morso di Tyler.
As I Lay Dying, l’ultimo episodio, racchiude in sé tutti i capisaldi della serie: l’amore e la passione, lo scontro tra fratelli, l’eterna lotta tra il bene e il male, l’altruismo, il tradimento, la disperazione.
Stefan, rinsavito dopo una stagione in cui era apparso assopito e sottotono, torna a mostrarsi in tutto il suo altruismo e sceglie di sacrificarsi per salvare suo fratello. Il suo buon cuore lo spinge così a bere il sangue di Klaus, risvegliando la sua parte crudele e violenta, per far sì che l’ibrido, tornato a Mystic Falls per portarlo via con sé, consegni a Damon l’antidoto per guarire dal morso. La generosità di Stefan è bilanciata però dall’altra faccia della medaglia, quella che lo mostra sotto un aspetto del tutto nuovo, quello di un vampiro feroce e privo di inibizioni, capace di uccidere un innocente seduta stante.
Pronto a lasciare la città con Klaus, Stefan dona a Damon una seconda chance, facendogli recapitare l’antidoto da Katherine, che per la prima volta in 500 anni di vita, si dimostra finalmente leale con uno dei due fratelli Salvatore.
E nei minuti finali, arriva finalmente quel bacio che tutti stavamo aspettando da una quarantina di episodi circa, ed Elena si lascia finalmente andare ai suoi sentimenti, posando le sue labbra su quelle di un Damon morente. Che sia un bacio d’addio, di compassione o di ringraziamento, poco importa, era il gesto che tutti volevamo, che firmasse anche solo per pochi secondi, la meravigliosa storia d’amore raccontata dagli autori di The Vampire Diaries.
Carichi di aspettative e ancora entusiasti dopo una stagione colma di emozioni e colpi di scena, salutiamo i vampiri di Mystic Falls e gli diamo appuntamento al prossimo autunno, certi che torneranno a sorprenderci anche il prossimo anno.

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Somewhere Over The Rainbow

Mi fermo, mi guardo indietro e mi domando dove sto andando.
Trattengo il respiro, metto a fuoco lo sguardo, mi concentro ma fatico a trovare un punto fisso, un punto stabile su cui focalizzare la mia attenzione.
Non so dove, non so come, né perché.
Cosa c'è oltre l'orizzonte? Quante strade da percorrere?
Quali sentieri da intraprendere, su cui perdersi e ritrovarsi?
Chi sarà sul mio cammino?
Alla costante ricerca di un motivo, una ragione, una spiegazione.
Dubbi fugaci, dubbi atroci, interrogativi perenni.
E quella felicità tanto agognata, tanto sognata.
A volte sfiorata, a volte vissuta, altre volte inseguita.
La tristezza arriva dove finiscono i sogni e inizia la realtà.
Ma i sogni a volte, ci rendono prigionieri.
E forse la felicità si nasconde sotto sotto alla realtà.
Forse un giorno lo scoprirò.
O forse no.
Ma in cuor mio, dopotutto, so che c'è, da qualche parte, oltre l'arcobaleno.

sabato 7 maggio 2011

Gossip Girl: la quarta stagione solo noie e delusioni per i fan della serie


A due episodi dalla season finale, la quarta stagione di Gossip Girl continua a non convincere affatto i fans, stufi di una trama inconsistente e ripetitiva, priva di colpi di scena e avvenimenti interessanti.

Considerando la pessima annata di Gossip Girl, la cui quarta stagione si è rivelata sin dall’inizio debole sia a livello strutturale che contenutistico, la decisione della CW di rinnovare la serie per un altro anno, ha lasciato tutti piuttosto interdetti.
A che pro portare avanti uno show che mostra carenze sotto tutti i punti di vista e che non riesce più a stupire né sorprendere gli spettatori?
Perché proseguire se gli argomenti da sviluppare e le storie da raccontare sembrano ormai arrivati al capolinea?
La quarta stagione sta avendo un effetto soporifero episodio dopo episodio, e anche la coppia su cui tutti avevano puntato, quella composta da Dan e Blair, pare essersi spenta come un fuoco di paglia senza aver neanche raggiunto l’apice.
L’esile seguito di spettatori, che raggiunge a stento il milione e mezzo ormai, la dice lunga sul futuro del telefilm, che il prossimo anno conterà probabilmente i fan con il contagocce, poiché in pochi saranno davvero disposti a seguire una serie che ha davvero poco da dire ormai.
Il crollo subito dallo show di Schwartz sembra realmente irreversibile, come dimostrano le ultime puntate andate in onda, spesso caratterizzate da eventi surreali e poco credibili, da dialoghi sconclusionati e intrecci al limite del farsesco.
La noia assorbita fino a oggi non potrà certo venir cancellata da un finale di stagione epico, come promesso dagli autori, e un’ora di season finale non basterà a cancellare una stagione deludente al cento per cento.
Se Schwartz spera di riconquistare il proprio pubblico con un’ultima puntata caratterizzata da fuochi d’artificio e cliffhanger creati ad arte, si sbaglia di grosso: per svegliare un pubblico ormai assopito, a questo punto servirebbe ben altro.
Neanche il ritorno in scena di Damien Dalgaard (Kevin Zegers), il cattivo per antonomasia nella serie, in “Damien Darko” e “Panic Roomate”, è servito a movimentare la scena quel tanto che basta per rendere gli avvenimenti emozionanti: giunto a Manhattan per distruggere Ben (David Call), Damien intraprende una liason controversa e ambigua col giovane Eric (Connor Paolo), spingendolo sulla strada della droga, e tentando in tutti i modi di ostacolare il cammino di Serena (Blake Lively).
Il “destino infausto” scatena contro Damien nientemeno che Dan (Penn Badgley) e Nate (Chace Crawford), ancora alla ricerca di una funzione nell’ingranaggio generale della storia, e il giovane spacciatore viene così allontanato velocemente dalla città senza lasciare il benché minimo segno del suo passaggio, e spingendo ancor di più Serena tra le braccia di Ben.
Due nuove coppie animano (si fa per dire) gli episodi 15 e 16, It-Girl Happened One Night e While You Weren’t Sleeping, illudendo i fan che una nuova storia d’amore possa rallegrare la serie: Chuck e Raina Thorpe (Tika Sumpter), rivali negli affari, e Blair (Leighton Meester) e Dan, nemici giurati sin dagli albori della serie.
Se per i primi le ostilità tra le rispettive famiglie sembrano aver la meglio sul vero amore, per i secondi le possibilità di un happy ending sembrano più alte, ma a dispetto dei pronostici, per entrambe le coppie il futuro non promette nulla di buono.
Chuck dal canto suo cerca infatti di avvicinarsi a Raina per mettere le mani sul suo patrimonio e disintegrare l’impero economico del magnate Russsel Thorpe (Michael Boatman), ma resta invece scottato perché si invaghisce realmente di lei senza essere contraccambiato; al contrario Blair si allontana subito da Dan dopo un bacio fugace, perché convinta di non provare nulla nei suoi confronti e di essere ancora attratta da Chuck.
In casa Bass ci mette invece lo zampino Nate che in “Empire Of The Son” cerca di rubare Raina a Chuck: intanto in casa Humphrey Vanessa torna in città, senza un motivo apparente, e accende l’ennesimo litigio tra Blair e Serena che, scoperta la fulminea tresca tra la sua migliore amica e il suo ex, trova un nuovo motivo per mettere giù il broncio e tediarci ancora una volta con i suoi capricci.
Abbandonata su due piedi e senza una spiegazione da Ben, l’avvenente bionda è di nuovo single, ma esauriti stavolta tutti i personaggi maschili da mettere al suo fianco, l’unico colpo di scena ora, potrebbe essere quello di spingerla a chiudersi in un convento.
Noiosa, capricciosa e immatura, Serena non ha più nulla da comunicare o raccontare, e ci risulta davvero difficile immaginare quale futuro abbiano in mente per lei gli sceneggiatori.
L’inevitabile comparsa di una papabile antagonista sembra comunque aver già segnato il cammino del personaggio interpretato dalla Lively: in “The Kids Stay In The Picture”, l’arrivo della cugina Charlie (Kaylee DeFer), ingenua ragazzotta di campagna giunta in città in cerca di una rivalsa su una vita fino ad ora deludente, comprometterà sicuramente la reputazione di Serena e tra le due nascerà immediatamente una qualsivoglia forma di competizione, che le porterà l’una contro l’altra nonostante il grande affetto reciproco dimostrato inizialmente. Non sfuggiremo quindi, nostro malgrado, alla classica storia delle nemiche-amiche, e una volta di più saremo costretti a osservare il viso imbronciato di Serena, perennemente insoddisfatta e lamentosa.
E se fino a poco tempo fa, almeno Blair con la sua ironia e la sua simpatia riusciva a strapparci un sorriso, spezzando la monotonia della serie, anche per lei sembra essere giunta l’ora di chiudere i battenti e di omologarsi agli altri personaggi, verso un futuro caratterizzato da avvenimenti surreali e sconclusionati.
In “Pretty in Pink”, infatti, Blair si trasforma in una moderna e assai poco credibile Cenerentola, con il ritorno di quel fantomatico principe Louis Grimaldi (Hugo Becker) conosciuto pochi mesi prima a Parigi, ora a New York per chiederla in moglie, in una storyline a dir poco bizzarra e inverosimile che certo non aiuta la serie a risollevarsi dall’infausta strada intrapresa.
E poco importa se nella season finale resteremo a bocca aperta per qualche colpo di scena inaspettato (diversi rumors parlano di incendi, morti e inimmaginabili ritorni) la noia subita fino a oggi, difficilmente verrà spazzata via così.

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