La nuova serie di Shonda Rhimes, creatrice di Grey's Anatomy, segue le avventure di un gruppo di coraggiosi dottori alle prese con le insidie del Sud America, tra casi medici al limite e storie d'amore in perfetto stile soap opera.
Il genere medical, all'interno del panorama telefilmico internazionale, ha conquistato negli anni milioni di telespettatori affascinati dalla figura del medico-eroe pronto a tutto pur di salvare la vita ai propri pazienti. Lontano ormai anni luce il periodo d'oro di serie storiche come General Hospital e M*A*S*H*, o l'epoca dell'irresistibile dottor Ross (George Clooney) di E.R.: Medici in prima linea, col tempo abbiamo imparato ad affezionarci anche a dottori scorbutici e misogini, come il dottor House (Hugh Laurie) nell'omonima serie, piuttosto che a chirurghi estetici "sopra le righe" come quelli di Nip/Tuck.
Nel 2001 il medical ha preso una piega diversa, grazie al fare scanzonato e ironico dei protagonisti di Scrubs; una manciata di anni dopo, esattamente nel 2005, la svolta decisiva arriva con Grey's Anatomy, vero e proprio gioiello nel mondo delle serie tv, ideata e creata da Shonda Rhimes, giunto oggi alla settima stagione e da cui nel 2007 nacque lo spin-off Private Practice.
Prodotto dalla Rhimes e da Betsy Beers (Grey's Anatomy e Private Practice) e ideata da Jenna Bans (Grey's Anatomy) anche il nuovo Off The Map, in onda dal 12 gennaio sulla ABC, serie che narra le avventure di un gruppo di giovani medici nella giungla sudamericana.
Girata in un angolo paradisiaco delle Hawaii, già set ai tempi di Lost, Off the Map è ambientata nella ciudad de las estrellas, la "città delle stelle", cittadina caratteristica del Sud America, che ospita la clinica Cruz del Sur, dove un team di integerrimi e coraggiosi dottori si occupa di prestare soccorso sia agli abitanti della zona, troppo poveri per pagarsi delle cure e troppo lontani da veri ospedali, sia ai numerosi turisti che spesso e volentieri si ritrovano vittime delle insidie del luogo, tra serpenti, ponti sospesi sul nulla e impervie scogliere.
Ben Keeton (Martin Henderson), Otis Cole (Jason Winston George) e Zita Alvarez (Valerie Cruz), i tre medici che dirigono la clinica, profondamente diversi l'uno dall'altra, sono però tutti ugualmente preparati e competenti: abituati a vivere in condizioni estreme spesso caratterizzate da gravi mancanze dal punto di vista medico, i tre, con gli anni sono diventati esperti conoscitori di erbe e piante selvatiche, decisive nella cura di alcune malattie, e hanno imparato a riconoscere i mille ostacoli che la natura incontaminata gli prospetta ogni giorno.
A supportare il loro arduo lavoro, arrivano tre giovani reclute in fuga dalla routine quotidiana e da un passato burrascoso: Lily Brenner (Caroline Dhavernas), Mina Minard (Mamie Gummer) e Tommy Fuller (Zach Gilford) giungono quindi alla Cruz del Sur con un forte bagaglio emozionale alle spalle, decisi a ripartire da zero per dimenticare una volta per tutte esperienze profondamente dolorose che hanno segnato il loro cammino.
Sensibile e istintiva, vittima di un destino infausto e crudele che le ha portato via il fidanzato in un tragico incidente pochi anni prima, Lily colpisce dalle prime battute con la sua dolcezza e la sua fragilità, che si scontrano immediatamente con il fare pragmatico e distaccato del dottor Keeton, ancora legato a un passato travagliato che non riesce a superare.
I primi scontri caratteriali si hanno però tra l'apparentemente superficiale Fuller e il dispotico Cole, così diversi eppure così simili, e che sin dal primo giorno mostrano di aver difficoltà a legare tra loro. Inevitabile il paragone, in questo caso, tra Tommy Fuller e Alex Karev (Justin Chambers) di Grey's Anatomy, due teste calde che grazie alla disciplina della medicina imparano a tenere a bada il loro carattere ribelle e indisponente, per andare incontro ai pazienti e crescere notevolmente dal punto di vista umano. Altra somiglianza con i medici del Seattle Grace, oltre al plot medical infarcito di soap opera, si ha con Mina Minard, dottoressa algida e distaccata, emotivamente frenata e estremamente razionale come la più celebre Cristina Yang (Sandra Oh).
Settimo membro del team, la misteriosa Ryan Clark (Rachelle Lefevre), una ragazza emblematica e affascinante, sentimentalmente legata a Ben e molto simile per certi versi alla dolce Izzie Stevens (Katherine Heigl) di Grey, soprattutto per il coinvolgimento emotivo che la unisce ai suoi pazienti.
Le situazioni al limite in cui i dottori si trovano spesso a dover operare e le disavventure estreme che coinvolgono i pazienti, conferiscono la giusta dose di pathos alla serie, toccando le corde dello spettatore, travolto da una regia veloce e scattante che si sposa perfettamente alla trama coinvolgente e entusiasmante.