There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

giovedì 17 dicembre 2009

Glee: la music comedy che convince pubblico e critica



I ragazzi del Glee Club della McKinley High School si prendono una pausa e ci danno appuntamento ad aprile 2010, per mettere a punto nuove canzoni e divertenti coreografie. E mentre oltreoceano impazza la Glee mania sull'onda del loro inarrestabile successo, la serie è in procinto di sbarcare anche in Italia, dove siamo sicuri conquisterà un grande numero di fan.


Con una media di circa 8 milioni di spettatori a settimana, Glee è ormai sul podio delle migliori serie di questo 2009, unica nel suo genere e apprezzata oltre che dal pubblico anche dalla critica.
Partito in sordina col pilot, nonostante un leggerissimo calo avvertito intorno al quinto e sesto episodio, la serie ha ingranato la marcia e ha chiuso la midseason in grande stile, accrescendo il numero di fan puntata dopo puntata.
Quali sono gli ingredienti di questo incredibile successo? Semplice: il divertimento, la freschezza e l'originalità sprigionati da questa frizzante serie.
Le storie, mai noiose e sempre in continua evoluzione, hanno preso piede di settimana in settimana, e le vicende di ogni singolo protagonista sono andate ad intrecciarsi con quelle degli altri, dando vita così a una storia corale arguta e sarcastica, a tratti commovente, a tratti spumeggiante.
Il rischio che il telefilm potesse conquistare solo una ristretta fascia di pubblico visto il genere trattato, il musical, è stato sventato sin dai primi episodi, grazie al giusto mix dei brani, eseguiti in maniera egregia dal cast: non solo i grandi classici dei musical di Broadway, come quelli tratti da Wicked, Hair, My Fair Lady o Dreamgirls, ma soprattutto pezzi del repertorio pop rock contemporaneo, come Smile di Lily Allen, Bootylicious delle Destiny's Child o che Bust a Move di Young MC, solo per citarne alcuni.
L'equilibrio instaurato dalla musica è il filo conduttore di tutta la storia, e proprio attraverso il testo delle canzoni, lo spettatore segue e vive pienamente l'evolvere della trama, lasciandosi coinvolgere dalla storia.
Siamo lontani da quell'High School Musical disneyano, fatto di buoni propositi e frasi fatte, di armonia fittizia e speranze posticce: Glee racconta la difficoltà che hanno molti teenager a integrarsi fra i compagni più popolari e farsi accettare da chi è più fortunato di loro, e lo fa con la delicatezza e l'ironia che poche serie possono vantare oggi.
Il risultato è dei migliori e la music-comedy sta raccogliendo i frutti di ciò che ha seminato nel corso della prima metà di stagione, ottenendo consensi unanimi e grande supporto da parte del pubblico: è una novità nel panorama telefilmico internazionale che è riuscita a centrare il bersaglio sin dai primi episodi.

Lea Michele e Cory Monteith in una scena dell'episodio Takedown della serie Glee A trascinare la serie sull'onda di questo successo inaspettato, tre personaggi su tutti, interpretati da tre incredibili attori-cantanti: Lea Michele, Matthew Morrison e Cory Montheit.
La prima, che veste i panni di Rachel, la star del Glee Club, è un talento nato, che già a 8 anni fece il suo debutto a Broadway: l'esperienza maturata sul palcoscenico da questa attrice ventiduenne viene riversata sullo schermo e le sue naturali doti canore le permettono di esibirsi in brani spesso molto difficili e di interpretare in maniera eccellente pezzi del repertorio di grandi cantanti come Barbra Streisand. Nonostante Rachel sia indubbiamente il personaggio meno simpatico del telefilm, visti i suoi innumerevoli capricci e le sue assurde pretese, ogni volta che sale sul palco e impugna il microfono, tutti i membri dei New Directions non possono far altro che inchinarsi dinnanzi la sua bravura. Ad accompagnarla nei duetti, Cory Montheit, figura maschile di maggior spicco, venuto fuori soprattutto durante gli ultimi episodi, leader indiscusso del gruppo, e trascinatore senza rivali. Finn è cresciuto gradualmente, e il ragazzo impacciato e insicuro conosciuto nelle prime puntate, ha lasciato spazio col tempo a un giovane uomo agguerrito e caparbio, nonostante le sue insicurezze, ferito nell'orgoglio dopo aver scoperto il tradimento dell'amico Puck e della fidanzata Quinn, ma ora più forte e tenace di prima.

Per continuare a leggere l'articolo vi invito ad andare su movieplayer.it, per sapere cosa è successo dall'episodio 7 Throwdown, all'episodio 13 Sectionals