Superare un trauma non è mai facile, e al Seattle Grace, medici e specializzandi, lo hanno sperimentato sulla propria pelle.
Come rialzarsi dopo una caduta? Dove cercare quel coraggio che è venuto meno? La settima stagione di Grey’s Anatomy prova a dare una risposta a tutti questi interrogativi.
La stagione in corso, iniziata sui cocci della sparatoria avvenuta al Seattle Grace al termine della sesta, prosegue all’insegna della rinascita e del cambiamento, puntando i riflettori sulla crescita personale di ognuno.
Ancora scossi dall’accaduto e turbati dalle numerose perdite, il gruppo di medici e specializzandi, ognuno a modo proprio, reagisce in maniera differente allo shock, superando chi prima chi dopo, il trauma subito, come emerge chiaramente negli episodi Can't Fight Biology, Almost Grown, These Arms Of Mine (girato sotto forma di documentario) e That’s Me Trying, fondamentali per approfondire la condizione psicologica ed emotiva di ogni singolo personaggio.
Cristina Yang (Sandra Oh), si rivela gradualmente come uno dei medici più sconvolti dalla sparatoria, e ancora sconcertata e impaurita, a inizio stagione decide di abbandonare il programma da specializzanda per concentrarsi su se stessa e provare a scacciare gli incubi che da mesi la perseguitano.
Questo avvenimento, punto cardine nella prima metà della stagione, non lascia ovviamente indifferente Meredith (Ellen Pompeo), che si ritrova a dover fare i conti con l’ostilità e il rancore della sua migliore amica di sempre, restia anche nei confronti del neo-marito Owen (Kevin McKidd) e di tutti gli altri colleghi dell’ospedale. Il distacco forzato della Yang, getta tutti nello scompiglio, e ad aggravare il rapporto con Mer, già di per sé molto teso, la notizia di una ostilità uterina che potrebbe causare un aborto nel caso (remoto) di gravidanza.
A stupire enormemente è la fermezza di carattere della Grey che, forte degli errori commessi più volte in passato, stavolta non getta la spugna e raccolte tutte le forze, continua a testa alta il suo cammino, dimostrandosi sempre più motivata e audace al lavoro, matura con il marito, e paziente con l’amica in crisi. Un personaggio in continua evoluzione il suo, capace ormai di affrontare qualsiasi avversità, grazie alle esperienze maturate in passato, alla sua tenacia, e forte del costante supporto di Derek, soprattutto in un momento delicato come quello che insieme stanno attraversando.
A preoccupare il buon dottor Derek Shepherd (Patrick Dempsey) non è solo il desiderio di una gravidanza apparentemente impossibile, ma anche l’inizio della sperimentazione sulla cura per l’Alzheimer, che rischia di minare il rapporto con la giovane moglie; ciò non gli impedisce però di prendersi a cuore anche la crisi esistenziale di Cristina, responsabile di avergli salvato la vita pochi mesi prima. Tra i due si instaura così un rapporto di fiducia e rispetto reciproco, un’amicizia decisamente inaspettata, che porterà a ottimi risultati, seppur molto lentamente, spingendo Cristina, nell’undicesimo episodio, Disarm, a tornare finalmente al Seattle Grace e riprendere in mano i ferri del mestiere.
A emergere notevolmente a livello professionale è Alex Karev (Justin Chambers) che in Something’s Gotta Give, con l’arrivo di un nuovo dispotico pediatra, il dottor Stark (Peter MacNicol, il celebre avvocato “biscottino” in Ally McBeal) e i suoi modi poco efficienti di operare, riesce a farsi spazio tra gli specializzandi, dando riprova in più di un’occasione, dei miglioramenti raggiunti in sala operatoria e della sua ottima attitudine a relazionarsi con i pazienti.
L’esordio di Stark arriva in concomitanza all’abbandono di Arizona (Jessica Capshaw) partita per l’Africa e rea di aver lasciato su due piedi Callie (Sara Ramirez) in aeroporto, con il cuore in mille pezzi. Scoraggiata e sconfitta dall’ennesima delusione amorosa, la sensuale dottoressa Torres cerca conforto tra le braccia dell’amico Mark Sloan (Eric Dane), che di fronte alla possibilità una notte di sesso bollente, non si tira certo indietro.
In Slow Night, So Long, così, la bizzarra coppia si ricongiunge, nonostante il fantasma di Arizona continui a farsi sentire senza lasciare sola Callie neanche un minuto, e nonostante Mark non smetta di pensare e desiderare la dolce Lexie (Chyler Leigh), quest’ultima sul punto di cedere alle sue avances e concedergli quella seconda possibilità tanto attesa e sofferta.
In Adrift and at Peace, Lexie abbandona ogni difesa e si getta tra le braccia di Mark: con il ritorno inaspettato di Arizona (disposta ad abbandonare il suo progetto di lavoro in Africa per coronare il suo sogno d’amore con Callie, che però sulle prime la respinge aspramente) il triangolo in un attimo si trasforma in un quartetto, e la situazione non tarda a complicarsi quando un colpo di scena al termine del dodicesimo episodio, Start Me Up, ci informa che la Torres aspetta un figlio da Mark.
Questa puntata verte però principalmente su tutt’altra storia, e focalizza l’attenzione sull’incerto legame instauratosi tra la dottoressa Altman (Kim Raver), e il paziente Henry Burton (Scott Foley), diventati marito e moglie in seguito a un’azzardata decisione di Teddy: privo di assicurazione sanitari e quasi in fin di vita, Henry ha accettato di buon grado la decisione della Altman di sposarsi, al fine di assicurarsi quelle cure mediche indispensabili per continuare a vivere. In questo episodio, durante un’operazione particolarmente complicata, Teddy è costretta a decidere del futuro di Henry, sotto anestesia, senza poter interpellare lui o qualche suo familiare. Uscito dalla sala operatoria in condizioni davvero delicate, il paziente racconta a Teddy la vita difficile degli ultimi anni, sballottato dentro e fuori dagli ospedali, abbandonato da fidanzata, amici e parenti. Tra i due si instaura un legame profondo, che ricorda inevitabilmente quello tra Izzie (Katherine Heigl) e Denny Duquette (Jeffrey Dean Morgan), protagonisti indiscussi della seconda tragica stagione della serie.
Teddy colpisce per la sua sensibilità e la sua dolcezza, il senso dell’umorismo e la spiccata razionalità e una storia d’amore tra i due, seppur forse un po’ scontata, potrebbe donare alla serie quell’intensità che tra alcuni personaggi, ultimamente è venuta meno. Ancora un po’ in ombra rispetto agli altri chirurghi, la Altman meriterebbe più spazio, visto il grande potenziale del suo personaggio: bella, divertente e intelligente, la dottoressa potrebbe rubare facilmente la scena a tutte le altre sue colleghe.
Don't Deceive Me (Please Don't Go), il tredicesimo episodio, apre le porte a un futuro crossover con Private Practice: la gravidanza di Callie infatti è a rischio, e presto avrà bisogno dell’aiuto della dottoressa Addison. New entry di questa puntata, la ginecologa Lucy Fields (Rachel Taylor), alle prese con lo strampalato triangolo composto dalla futura mamma e dai due “papà”, Mark e da Arizona, a confrontarsi con pregi e difetti del mettere al mondo un bambino. E se dal canto suo la compagna di Callie accetta di buon grado la situazione, Lexie non ci pensa due volte a mandare al diavolo Mark, e a negargli una seconda possibilità, e ancora una volta vediamo sfumare la tanto attesa riappacificazione tra i due.
Un’amicizia inaspettata, un nuovo amore, l’arrivo di un bambino, scelte di vita destinate a cambiare il nostro futuro, a riempire il nostro presente per aiutarci a superare il passato: così si affronta un trauma, così si supera uno shock, con il cuore e la mente pieni di speranze, con forza e tenacia, fermezza e volontà d’animo, con la consapevolezza di poter contare sugli amici, senza mai dimenticare chi ci ha accompagnato durante tutto il nostro cammino.