There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

mercoledì 10 marzo 2010

Gossip Girl - stagione 3, episodio 13: The Hurt Locket




Una pausa per rinsavire, ritrovare un filo logico e tornare frizzante e spumeggiante come una volta: questo l'obiettivo con cui Gossip Girl ci aveva salutato tre mesi or sono. Le prerogative sembrano buone, ora non ci resta altro da fare che aspettare e vedere se centrerà la meta.


Un lungo pit-stop di tre mesi ci ha tenuto lontani dalla nostra blogger preferita e dagli scandali che coinvolgono i ragazzi dell'Upper East Side, che sono finalmente tornati con l'obiettivo di coinvolgerci sempre più nelle loro scabrose (dis)avventure in quel di Manhattan.
La preoccupante crisi negli ascolti con cui avevamo lasciato la serie sul finire del nuovo anno persiste, precipitando sotto l'1,80 milioni di spettatori purtroppo anche in questo tredicesimo episodio, che in realtà meriterebbe un po' di fiducia in più.
Le lunghe pause possono sempre rappresentare un pericolo a metà stagione, col rischio che gli spettatori perdano il filo della trama o vengano attratti da nuove serie mettendo in discussione telefilm più "anziani" relegandoli nel dimenticatoio, ma è altresì vero che uno stop a volte può anche giovare.
La CW adotta spesso questa scelta, basti guardare anche gli altri teendrama del network come 90210 e Melrose Place (che tanto teendrama poi non è) anch'essi in ripresa in questi giorni dopo lo stop di dicembre, e il più delle volte questa soluzione si rivela molto utile ai fini della storia: fermarsi qualche mese per fare il punto della situazione e adottare nuove scelte stilistiche e narrative può giovare allo show, soprattutto se in caduta libera e sottotono, come nel caso di Gossip Girl, dove il break appare come l'unica alternativa possibile per evitare un appiattimento nella sceneggiatura e nell'evolvere degli eventi.
La situazione a dir poco caotica e confusa che avevamo lasciato nell'Upper East Side, in seguito al Giorno del Ringraziamento, ci aveva lasciato l'amaro in bocca visti gli standard molto alti cui eravamo abituati: soprattutto il personaggio di Serena, da sempre ribelle e sopra le righe, aveva raggiunto dei livelli a dir poco eccessivi e privi di senso logico, eguagliabile solo da un'altra protagonista, Jenny, non più credibile nel suo ruolo da sedicenne, gettando lo spettatore nel caos più totale.
Leighton Meester ed Ed Westwick nell'episodio The Hurt Locket di Gossip Girl Le liason tra la Van Der Woodsen e il politicante Tripp, e quella di Little J con lo spacciatore gentiluomo Damian Daalgard (Kevin Zegers), ci avevano lasciato sbigottiti per l'assurdità degli intrecci da lì scaturiti, e a volte increduli di fronte a situazioni surreali, su tutte la giovane Humphrey nei panni di un corriere per la droga.
Questo nuovo episodio, The Hurt Locket (da The Hurt Locker, film di Kathryn Bigelow che ha trionfato agli Academy Awards 2010 aggiudicandosi ben 6 statuette, tra cui quella di miglior film e miglior regia), riassume lo stato attuale dei protagonisti, aprendo nuovi spunti per il futuro e tentando di chiudere inutili porte aperte in passato.
L'episodio, diretto da Malchus Janocko, risulta divertente e spregiudicato al punto giusto, e non è un caso che alla sceneggiatura ci sia, oltre a Josh Schwartz (il creatore della serie), anche Stephanie Savage, autrice di alcuni tra gli episodi maggiormente riusciti di Gossip Girl.
Tra la precoce crisi matrimoniale scoppiata tra i novelli sposi Lily e Rufus, e le surreali peripezie di Jenny che si ritrova a confezionare una giacca d'alta moda in cui nascondere pasticche di ecstasy, spicca l'ironia sagace e cinica di Blair, più in forma che mai.
La brunetta torna a splendere come una volta dando ulteriore riprova di un graduale cambiamento, da noi auspicato mesi fa, e in atto ormai da un paio di episodi a questa parte. La Waldorf, sempre impegnata a inserirsi con fatica alla NYU e in particolar modo nel circuito delle società segrete universitarie, mette da parte il suo ego per offrire aiuto a Chuck, impegnato su altri fronti: sulle tracce di una misteriosa donna avvistata nei pressi della tomba del padre, il giovane Bass si convince che altri non potrebbe essere che sua madre, la cui morte lo ossessiona da diciannove lunghi anni, senza dargli mai tregua.
Spalleggiato da Blair, Chuck affronta l'emblematica Elizabeth, in una scena molto intensa e commovente, dove Blair riesce ad aver la meglio e a far breccia nella sensibilità della donna, che sebbene all'inizio menta al ragazzo, sul finire dell'episodio lo chiama per un chiarimento: chiamata che ovviamente Chuck non riceve, ma a cui siamo certi che prima o poi risponderà.
Ed Westwick interpreta con grande profondità il delicato momento che sta attraversando il suo personaggio, conferendo intensità e spessore al protagonista indiscusso di questa terza stagione: Chuck è in continua crescita, psicologica e professionale, e affronta ormai con una maturità eccellente le difficoltà che incontra sul suo percorso. Il perenne conflitto che interiormente vive col padre sta lentamente sfumando, e nonostante ne riesca a seguire le orme, si discosta egregiamente dagli errori commessi da Bart in passato. In virtù di tutto questo, siamo certi che il faccia a faccia con la madre servirà sicuramente ad accrescere la sua sensibilità e gli fornirà nuovi spunti di crescita.
Di pari passo con il progredire di Westwick, anche la collega Leighton Meester, ormai imprescindibile dal personaggio di Blair, a cui riesce a conferire in maniera equilibrata la giusta dose di ironia, e la saggezza di una giovane donna che riesce a infondere coraggio e supporto morale al compagno in crisi.
Degna di nota e ricca di humour la scena in cui, con indosso della lingerie sexy e un cappello da colbacco, imitando Anna Karenina, invita Chuck a trascorrere un pomeriggio di passione insieme: l'atteggiamento infantile da bambina un po' capricciosa si sposa a meraviglia con quello della femme fatale (che un tempo apparteneva a Serena), e l'ottimo risultato ottenuto è l'ulteriore conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che è lei la regina indiscussa della serie.
Parallelamente, è ancora in bilico il personaggio della Van Der Woodsen [...]
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