There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

martedì 23 febbraio 2010

Up in the Air - Tra le Nuvole -



George Clooney veste i panni di Ryan Binghman, un uomo solo e introverso che trascorre più tempo tra le nuvole che non sulla terraferma, in una pellicola cinica e arguta, specchio della società americana attuale, in un perfetto connubio di humour e malinconia.

Il regista di Juno e Thank You For Smoking, Jason Reitman, con Up in The Air (Tra le Nuvole), si è aggiudicato ben 6 nomination agli Oscar 2010, che si terrannno il 7 marzo prossimo al Kodak Theatre di Los Angeles.

Il film del regista canadese, concorrerà per le prestigiose statuettte, nelle categorie miglior film, regia e sceneggiatura non originale, oltre in quelle per miglior attore (dove gareggerà George Clooney) e attrice non protagonista (la Farmiga e la Kendrick).

Tratto dall’omonimo romanzo di Walter Kim del 2001, Tra le Nuvole ha per protagonista il “tagliatore di teste” Ryan Binghman, il bel Clooney appunto, un quarantacinquenne vivace e arguto, che da molti anni vola da una città all’altra degli Stati Uniti per licenziare i dipendenti delle aziende altrui, collezionando instancabilmente punti per la collezione mille miglia, sballottato da un albergo all’altro, con una valigia trolley come unica compagna di viaggio.

E mentre per alcuni questa rappresenterebbe una vita di inferno, per Ryan è invece quella perfetta: adora percorrere gli States in lungo e in largo, in solitudine, alto nel cielo, leggero e senza legami né troppe responsabilità, privo di una dimora fissa, se non quella a Omaha a cui presta pochissime attenzioni e dove alloggia per un pugno di giorni ogni anno, in attesa di ripartire per il viaggio successivo.

Nel corso degli anni Ryan ha gradualmente messo da parte il rapporto con la famiglia, trascurando le sue due sorelle minori e maturando così un forte senso di colpa, e il suo unico obiettivo sembra essere quello di raggiungere i 10 milioni di miglia, entrando così a far parte di un ristretto club riservato a pochi eletti (lui sarà il settimo) e vedere il suo nome scritto sul fianco di un aereo.

Dietro lo sguardo sornione e l’aria rilassata però, Ryan nasconde un enorme senso di vuoto, e lo stato di solitudine in cui deve quotidianamente barcamenarsi e che sembra andargli così a genio, in realtà è un peso gravoso in fondo al cuore.

I continui viaggi servono a tenerlo lontano dalla cruda realtà, e tra una portata di sushi scadente in un qualsivoglia aeroporto e una ciambella riscaldata al bar di un albergo qualunque, il personaggio interpretato da Clooney, incontra Alex (Vera Farmiga), una sorta di suo alter ego femminile che ,almeno all’apparenza, sembra condividere con lui l'amara visione della vita destinata quasi alla rassegnazione , oltre alle gioie e ai dolori del lavoro da pendolari su e giù dai voli di linea.

Alex è una donna forte e determinata, simile sotto moltissimi punti di vista a Ryan, ed è proprio lei la prima con la quale il protagonista tenta di instaurare un timido rapporto di coppia, prima del (prevedibile ) colpo di scena finale.

Nel tentativo pressoché involontario di redimersi dalla questa sua solitudine forzata, Ryan incontra sul suo cammino la giovane Nathalie (Anna Kendrick, già vista nella saga di Twilight nel ruolo di Angela, la miglior amica di Bella), una novella psicologa da poco assunta dalla società di “tagliatori di teste” .

Proprio lei porterà sulle prime parecchio scompiglio nella vita dell'uomo, giovando però, col trascorrere del tempo, alla sua chiusura col mondo esterno e aiutandolo a smussare lievemente il carattere introverso, grazie a preziosi consigli di cui inconsciamente farà tesoro.

Saranno proprio l’estro e l’altruismo della giovane psicologa a spingere il protagonista ad incamminarsi sulla retta via, con la chiara consapevolezza però, che sarà difficile perseguire tale obiettivo senza un co-pilota al proprio fianco.

Reitman, attraverso dialoghi ironici e arguti, riflette su tematiche attuali e di carattere globale, e lo fa cimentandosi in maniera spontanea con una morale che affronta con grande naturalezza.

L’umorismo cinico e piccato fa da cornice a una storia di grande umanità, comune a tutti, arricchita, oltre che da un ottimo ritmo nella regia, dalle splendide musiche di Eric Steelberg (Juno), e da un cast veramente invidiabile, dove su tutti spicca la Kendrick, giovane e inaspettata rivelazione nel panorama hollywoodiano.

E mentre Clooney incarna perfettamente il ruolo dell’anti-eroe, il finale amaro e volutamente slegato da un esito a tutti i costi positivo, contribuisce a umanizzare ancora di più i personaggi portati in scena, rendendoli ancor più vicini alla realtà, seppur alti nel cielo a destreggiarsi tra le nuvole.

4 commenti:

Agnese ha detto...

regista di Juno e TUFS? clooney anti-eroe? finale amaro? adosso me lo guardo proprio! sisi. :)))

Stargirl ha detto...

Non l'hai ancora visto?!?!?! OMG!!!!!
(ti ho appena scritto nel mondo parallelo di Fb... questa è telepatia..) ;)

Kris Kelvin ha detto...

Un film bellissimo, di una tristezza infinita. Nella vita non si può sempre restare in superficie, passare da una valigia all'altra, trattare le persone come figurine...

La fiducia nei rapporti umani è basilare. Non riuscirei mai ad avere un rapporto superficiale con una persona, perchè alla fine non resta niente.

Vedo oggi tante persone che fanno della 'leggerezza' la loro ragione di vita. Non li invidio. Per se non CONOSCI davvero chi ti sta accanto, se non vuoi 'impegnarti', se preferisci non porre (e porti) domande, alla fine resti solo.

E non a caso oggi, malgrado l'infinità di strumenti di contatto a ns disposizione (internet, social-network, chat-line, telefoni cellulari...) ci sono sempre più persone che soffrono di solitudine.

Non c'entra tanto col film, ma mi andava di dirtelo...
A presto.

Sauro

Stargirl ha detto...

Sono d'accordo con te.. spesso cerfco di eliminare i rapporti superficiali dalla mia vita.. o tutto o niente, non ho mezze misure.. credo che determinate persone non sappiano dare valore vero all'affetto/amore, e questo è un peccato. Mi piace dare tanto a chi voglio bene, senza chiedere nulla indietro, anche se a volte, ricevere qlc in cambio farebbe piacere. Un film molto cinico, ma altrettanto vero. Grazie della visita!