There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.
sabato 30 gennaio 2010
Life Unexpected: il family drama targato CW
What's new on Tv?!
Lo scorso maggio, alla presentazione dei palinsesti 2009-2010, tra le serie più interessanti, spiccò su tutte Light Years, prodotta dalla Cbs Television Studios in collaborazione con la Warner Bros Television.
La storia, incentrata su una sedicenne sballottata da una famiglia adottiva all’altra e in procinto di chiedere l’emancipazione dai servizi sociali, assunse successivamente il titolo Lux (il nome della protagonista) per poi cambiare nuovamente in Parental Discretion Advised, ed essere modificata in extremis e stavolta definitivamente, in Life Unexpected. Anche la messa in onda subì lo stesso destino e fu soggetta più volte a modifiche: si pensò infatti dapprima di trasmetterla sotto forma di midseason a inizio settembre, temporeggiando poi fino a novembre inoltrato e decidendo successivamente di aspettare fino all’inizio del 2010.
I primi due episodi andati in onda il 18 e il 25 gennaio, hanno riscosso rispettivamente i 2,74 e i 2,12 milioni di spettatori, discreto risultato se si considera che il lunedì sera, negli States, vengono trasmesse contemporaneamente la sesta emozionante stagione di House MD, l’ottava di 24 e la deludente quarta di Heroes.
Ad affiancare Lux (Brittany Robertson) nel suo percorso verso la tanto agognata emancipazione, tre volti noti a tutti gli appassionati di telefilm: l'eternamente giovane Shirley Appleby (indimenticabile Liz in Roswell, che con la sua storia d’amore con l’alieno Max fece sognare milioni di fan) nel ruolo di Cate Cassidy, madre biologica della protagonista; Kristoffer Polaha (visto nei recenti e poco fortunati Valentine e Miss Guided) nei panni di Nate “Baze” Bazel, il padre della teenager, e Kerr Smith, il Jack McPhee di Dawson’s Creek, fidanzato di Cate nonché suo partner nella trasmissione radiofonica che presentano, Morning Madness.
Proprio l’arrivo di Lux scombussolerà come un tornado la lineare routine della coppia, oltre a stravolgere quella di Baze, trentenne scapolo incallito che divide il loft in cui vive con due vecchi compagni di college, Math (Austin Basis) e Jamie (Reggie Austin), sopra al bar di cui è proprietario.
Il pilot, seppur caratterizzato da un plot poco originale e facilmente incline a sviluppi scontati e prevedibili, colpisce immediatamente per l’ottima qualità del cast che dà vita a personaggi interessanti, oltre che alla buona sceneggiatura e a un’insolita ambientazione, la grigia e piovosa Portland, distaccata e affascinante allo stesso tempo.
I protagonisti si dimostrano da subito ben studiati e sfaccettati sotto molti punti di vista, originali per certi aspetti, ovvi per altri, ma indubbiamente promettenti e affascinanti: su tutti Lux, sensibile e ribelle, capricciosa e caparbia, aggressiva ed emotiva, l’opposto (almeno all’apparenza) della madre Cate, composta e moderata, precisa e inflessibile.
Ed è proprio scoprendo progressivamente i pregi e i difetti della Cassidy che risulta facile allo spettatore comprendere il mancato feeling con Baze sedici anni prima, quando poco più che ragazzina, decise di dare in affidamento la bambina con gli occhi azzurri che diede alla luce la sera del ballo della scuola nel furgoncino di Baze. Quest’ultimo è infatti tutt’altro che coscienzioso e diligente come Cate: trascorre le serate al bar a preparare drink, giocando a “beer pong” coi suoi roomies, vive in una casa disordinata e arricchita con oggetti di dubbio gusto, come una lampada da tavolo che è allo stesso tempo un bong, e conducendo uno stile di vita caotico e poco raccomandabile. Ma sotto sotto nasconde un cuore d’oro il buon Baze, ed è proprio la sua bontà d’animo a spingerlo a recarsi in tribunale il giorno in cui Lux dovrebbe ottenere l’emancipazione.
Lì trova Cate, preoccupata per il destino di Lux a cui, ovviamente e per fortuna ci verrebbe da dire, viene negata la richiesta: la mattina dell’udienza, infatti, il giudice non solo non accoglie la sua domanda, ma ne affida la custodia congiunta ai due single e per Lux iniziano i guai, tra litigi, scappatelle e fraintendimenti d’ogni tipo.
Arrivati a questo punto, vi sarete probabilmente convinti che Life Unexpected venga trasmessa su un network come la Abc piuttosto che la Abc Family, celebri per aver alla luce altri telefilm piuttosto simili a questo, come Secret Life Of An American teenager, Men in Trees e Brothers & Sisters, capisaldi nel genere del family drama.
E invece la novità è proprio qui: la serie, ribattezzata dai fan LU, per facilitarne e abbreviarne la pronuncia, va in onda nientemeno che sulla CW, il canale teen per eccellenza, che si cimenta per la prima volta nel genere.
La rete, da sempre audace e innovativa, stavolta ha voluto osare, misurandosi con un telefilm, sì atipico nel contesto generale del network, ma indubbiamente ricco di potenzialità, a cui è oltretutto dedicato un posto d’onore invidiabile nel palinsesto dei programmi: il lunedì sera subito dopo One Tree Hill, punta di diamante della CW, a sostituire Gossip Girl, in pausa fino a marzo, quando verrà spostato al mercoledì, proprio per lasciare spazio a questa new entry.
In Life Unexpected il genere del family drama è mantenuto a livelli piuttosto alti, e ciò si evince, oltre che dalla trama come abbiamo già detto, dalla sceneggiatura e dalla regia unite alla perfetta colonna sonora.
E non è un caso, infatti, che alla sceneggiatura ci sia Liz Tigelaar, produttrice e sceneggiatrice di Brothers & Sisters, affiancata alla regia da Gary Fleder, dietro alla macchina da presa nel compianto October Road, brillante e appassionante serie bruscamente troncata nel 2008.
E proprio da October Road, Life Unexpected prende spunto sotto molti aspetti, soprattutto per quanto riguarda il tono corale che circonda tutta la vicenda, oltre che alla vena di malinconia che pervade costantemente la scena.
L’atmosfera ovattata di Portland è in contrasto con la forza di carattere di Lux e con le sofferenze e le difficoltà incontrate dalla ragazza in passato, ma anche con l’instabilità emotiva di Cate e la solitudine di Baze: come in October Road, i protagonisti si cercano e si respingono incessantemente, incontrandosi e scontrandosi più volte, alla costante cerca di un amore che li completi e li soddisfi, nonostante la perpetua e snervante paura di soffrire ed essere abbandonati che li perseguita continuamente.
Lux infastidisce ed emoziona allo stesso tempo, con la sua dolcezza e la sua impertinenza, come la giovane protagonista del celebre film Juno, e la paura di amare e lasciarsi andare di Cate e Baze, nonostante risuoni nelle nostre orecchie come una vecchia canzone che conosciamo a memoria, coinvolge sin dal primo istante.
Ma Life Unexpected non è solo questo, e i tre protagonisti fanno parte di un quadro più complesso e articolato, curato e approfondito nei dettagli, che emoziona e conquista senza eccedere nella banalità, almeno per il momento.
Nonostante le apparenze, siamo lontani dalla spensieratezza (seppur profonda) delle Gilmore Girls o di Secret Life Of An American Teenager, e più vicini, indubbiamente, a un intramontabile Party of Five o al più recente Brothers & Sisters, dove le difficoltà vengono sì affrontate e superate col sostegno del prossimo, ma in perenne conflitto l’uno con l’altra, un conflitto che dà i suoi frutti con fatica e soprattutto col passare del tempo, in un crescendo di fiducia e amore reciproci.
La serie piace, convince e promette bene, e soprattutto porta una ventata di “lux”, scusate, di luce, nel panorama un po’ stantio della CW.
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