There's no point to any of this. It's all just a... a random lottery of meaningless tragedy and a series of near escapes. So I take pleasure in the details. You know... a Quarter-Pounder with cheese, those are good, the sky about ten minutes before it starts to rain, the moment where your laughter become a cackle... and I, I sit back and I smoke my Camel Straights and I ride my own melt.

mercoledì 16 marzo 2011

Off the Map: medici a spasso nella giungla


La nuova serie di Shonda Rhimes, creatrice di Grey's Anatomy, segue le avventure di un gruppo di coraggiosi dottori alle prese con le insidie del Sud America, tra casi medici al limite e storie d'amore in perfetto stile soap opera.

Il genere medical, all'interno del panorama telefilmico internazionale, ha conquistato negli anni milioni di telespettatori affascinati dalla figura del medico-eroe pronto a tutto pur di salvare la vita ai propri pazienti. Lontano ormai anni luce il periodo d'oro di serie storiche come General Hospital e M*A*S*H*, o l'epoca dell'irresistibile dottor Ross (George Clooney) di E.R.: Medici in prima linea, col tempo abbiamo imparato ad affezionarci anche a dottori scorbutici e misogini, come il dottor House (Hugh Laurie) nell'omonima serie, piuttosto che a chirurghi estetici "sopra le righe" come quelli di Nip/Tuck.
Nel 2001 il medical ha preso una piega diversa, grazie al fare scanzonato e ironico dei protagonisti di Scrubs; una manciata di anni dopo, esattamente nel 2005, la svolta decisiva arriva con Grey's Anatomy, vero e proprio gioiello nel mondo delle serie tv, ideata e creata da Shonda Rhimes, giunto oggi alla settima stagione e da cui nel 2007 nacque lo spin-off Private Practice.

Prodotto dalla Rhimes e da Betsy Beers (Grey's Anatomy e Private Practice) e ideata da Jenna Bans (Grey's Anatomy) anche il nuovo Off The Map, in onda dal 12 gennaio sulla ABC, serie che narra le avventure di un gruppo di giovani medici nella giungla sudamericana.

Girata in un angolo paradisiaco delle Hawaii, già set ai tempi di Lost, Off the Map è ambientata nella ciudad de las estrellas, la "città delle stelle", cittadina caratteristica del Sud America, che ospita la clinica Cruz del Sur, dove un team di integerrimi e coraggiosi dottori si occupa di prestare soccorso sia agli abitanti della zona, troppo poveri per pagarsi delle cure e troppo lontani da veri ospedali, sia ai numerosi turisti che spesso e volentieri si ritrovano vittime delle insidie del luogo, tra serpenti, ponti sospesi sul nulla e impervie scogliere.

Ben Keeton (Martin Henderson), Otis Cole (Jason Winston George) e Zita Alvarez (Valerie Cruz), i tre medici che dirigono la clinica, profondamente diversi l'uno dall'altra, sono però tutti ugualmente preparati e competenti: abituati a vivere in condizioni estreme spesso caratterizzate da gravi mancanze dal punto di vista medico, i tre, con gli anni sono diventati esperti conoscitori di erbe e piante selvatiche, decisive nella cura di alcune malattie, e hanno imparato a riconoscere i mille ostacoli che la natura incontaminata gli prospetta ogni giorno. 
A supportare il loro arduo lavoro, arrivano tre giovani reclute in fuga dalla routine quotidiana e da un passato burrascoso: Lily Brenner (Caroline Dhavernas), Mina Minard (Mamie Gummer) e Tommy Fuller (Zach Gilford) giungono quindi alla Cruz del Sur con un forte bagaglio emozionale alle spalle, decisi a ripartire da zero per dimenticare una volta per tutte esperienze profondamente dolorose che hanno segnato il loro cammino.

Sensibile e istintiva, vittima di un destino infausto e crudele che le ha portato via il fidanzato in un tragico incidente pochi anni prima, Lily colpisce dalle prime battute con la sua dolcezza e la sua fragilità, che si scontrano immediatamente con il fare pragmatico e distaccato del dottor Keeton, ancora legato a un passato travagliato che non riesce a superare.

I primi scontri caratteriali si hanno però tra l'apparentemente superficiale Fuller e il dispotico Cole, così diversi eppure così simili, e che sin dal primo giorno mostrano di aver difficoltà a legare tra loro. Inevitabile il paragone, in questo caso, tra Tommy Fuller e Alex Karev (Justin Chambers) di Grey's Anatomy, due teste calde che grazie alla disciplina della medicina imparano a tenere a bada il loro carattere ribelle e indisponente, per andare incontro ai pazienti e crescere notevolmente dal punto di vista umano. Altra somiglianza con i medici del Seattle Grace, oltre al plot medical infarcito di soap opera, si ha con Mina Minard, dottoressa algida e distaccata, emotivamente frenata e estremamente razionale come la più celebre Cristina Yang (Sandra Oh).
Settimo membro del team, la misteriosa Ryan Clark (Rachelle Lefevre), una ragazza emblematica e affascinante, sentimentalmente legata a Ben e molto simile per certi versi alla dolce Izzie Stevens (Katherine Heigl) di Grey, soprattutto per il coinvolgimento emotivo che la unisce ai suoi pazienti. 

Le situazioni al limite in cui i dottori si trovano spesso a dover operare e le disavventure estreme che coinvolgono i pazienti, conferiscono la giusta dose di pathos alla serie, toccando le corde dello spettatore, travolto da una regia veloce e scattante che si sposa perfettamente alla trama coinvolgente e entusiasmante.

Elemento imprescindibile di Off the Map, l'intreccio tra i personaggi e le storie d'amore che da esso derivano: e come in tutti i medical di ultima generazione, l'amore diventa il vero protagonista, punto cardine della serie e chiave di lettura tanto cara di Shonda Rhimes.
Una serie interessante e dall'ottimo potenziale su cui la Abc punta molto, ma che dovrà evitare di cadere nello stereotipo del genere per proseguire e assicurarsi un futuro solido e longevo come quello dei cugini di Grey's Anatomy.

mercoledì 2 marzo 2011

90210: prosegue la terza stagione sottotono e priva di colpi di scena

Nonostante gli ottimi spunti sviluppati nella seconda stagione, la serie non riesce a decollare, e scopiazzando qua e là da altri teendrama, inciampa in una banalità dalla quale sarà difficile discostarsi. A pochi episodi dalla season finale, ecco il punto della situazione sulle avventure dei ragazzi del West Beverly High.

A terza stagione inoltrata, 90210 accusa un forte calo di spettatori, scesi bruscamente sotto il milione e mezzo, rispetto ai due già esigui milioni contati a inizio anno. Nonostante spunti notevoli e personaggi dai tratti intriganti, la serie fatica ad affermarsi come un telefilm degno di nota nel panorama televisivo americano, e neanche le guest star musicali d’eccezione, su tutte Joe Jonas e Snoop Dogg, apparse nei recenti episodi, sembra possano salvare 90210 da una fine prematura.
La trama debole e gli intrecci ripetitivi e poco originali hanno spinto molti fan, il più delle volte stanchi e annoiati di fronte a storie già viste nel corso degli anni, ad abbandonare la serie in cerca di qualcosa di nuovo e stimolante.
Nonostante gli autori tentino di approfondire tematiche profonde e significative quali le molestie sessuali, l’omosessualità, la droga e l’Hiv, l’impressione generale è che vengano trattate con troppa superficialità, senza andare mai davvero fino in fondo, saltando spesso di palo in frasca per portare avanti più storyline contemporaneamente, senza approfondirne esaustivamente nessuna. A farne le spese gli esili ascolti riscontrati, ormai difficili da risollevare da qui al termine della stagione.
Inevitabile il paragone, ancora una volta, con la serie madre
Beverly Hills 90210, da cui ormai costantemente si attinge per tirare fuori qualche brillante spunto narrativo, in mancanza di nuove idee da parte degli sceneggiatori.
Esempio lampante, il nuovo triangolo amoroso su cui i creatori puntano davvero tutto, quello tra Navid (
Michael Steger), Silver (Jessica Stroup) e Adrianna (Jessica Lowndes), fin troppo simile sotto certi aspetti a quello tra Dylan (
Luke Perry), Brenda (Shannen Doherty) e Kelly (Jennie Garth), che negli anni Novanta coinvolse milioni di spettatori.
Priva di una storia d’amore che riesca ad appassionarci e coinvolgerci davvero, la serie ha tentato di affidarsi ad altri ménage à trois, ma con scarsi risultati: conclusa infatti piuttosto velocemente la turbolenta liason tra Dixon (
Tristan Wilds), Ivy (Gillian Zinser) e Sasha (Mekia Cox), sviluppata negli episodi iniziali, 2010 Vision, The Bachelors e Catch Me If You Cannon, e appurato dopo un veloce e fulmineo test che il ragazzo non è affetto dal virus dell’Hiv, il creatore Darren Star e compagni hanno deciso di focalizzare le loro attenzioni su altri tre protagonisti, per smuovere un po’ la situazione, puntando su Annie (Shenae Grimes), Liam (Matt Lanter) e la new entry Charlie (Evan Ross), fratellastro proprio di Liam.
Nonostante le premesse interessanti sulla misteriosa e violenta infanzia vissuta parallelamente dai due fratelli, l’intreccio amoroso si è rivelato invece poco convincente e privo del potenziale necessario per sviluppi futuri, e già intorno alla metà della stagione, nell’episodio
Holiday Madness, gli autori hanno scelto di concluderla repentinamente, per poi estromettere definitivamente Charlie dal cast di 90210 in Liars.
Da qui, la scelta autoriale di tentare il tutto per tutto ripiegando su altri tre protagonisti, venendo meno a tutto ciò che fino a oggi ci era stato mostrato, e trasformando due adolescenti moralmente integri come Navid e Silver, in due traditori sleali e scorretti, privandoli dei sani principi con cui fino a oggi erano stati dipinti. Complici l’un l’altra a partire dall’ottavo episodio,
Mother Dearest, tra i due sboccia l’amore a metà stagione, e travolti dalla passione, in It’s Getting Hot In Here, si lasciano trascinare dagli eventi senza pensare troppo alle conseguenze, agendo di sottecchi alle spalle di Ade, sempre più in difficoltà nel mondo dello showbiz dopo essere incappata in uno scandalo discografico in seguito al furto di alcune canzoni ai danni del defunto cantante Javier (Diego González Boneta).
L’amicizia profonda tra Erin e Ade prende chiaramente spunto da quella tra Brenda e Kelly, così come l’evolvere degli eventi, fino ai dettagli più minuziosi, come l’orecchino ritrovato da Adrianna in camera di Navid, stesso particolare che all’epoca alimentò i sospetti della Walsh sul presunto tradimento di Dylan. Nell’ultimo episodio andato in onda,
It’s High Time, dopo mesi di bugie e inganni, la Duncan si accorge finalmente di ciò che le sta succedendo intorno, riconoscendo Silver quale proprietaria dell’orecchino, amara scoperta che alimenterà ancor di più la sue sete di vendetta. Subito dopo il break primaverile, assisteremo così a una guerra senza precedenti tra le due, nella quale Ade darà il peggio di sé, vendicandosi dell’amica, in un mix esplosivo che metterà a repentaglio la salute di Silver, minata già in passato dal disturbo bipolare di cui soffre.

Protagoniste indiscusse di questa seconda metà di stagione, Naomi (AnnaLynne McCord)e Annie (Shenae Grimes), impegnate entrambe a combattere due diverse minacce che rischiano di compromettere la loro incolumità fisica e psicologica.

L’episodio, Best Lei’d Pains, segna il ritorno del diabolico professor Cannon (Hal Ozsan), carnefice impunito di Naomi, che mesi addietro la violentò senza mai scontare la pena adeguata, ora di ritorno a Beverly Hills per completare l’opera e approfittare di lei per attingere al suo cospicuo fondo fiduciario.

In seguito a una notte da incubo, degna del miglior film horror, Naomi, sequestrata da Cannon riesce finalmente a prevalere sull’uomo con il valido aiuto di Silver, spedendolo una volta per tutte in carcere. Forte di quest’esperienza, la ragazza si rimbocca le maniche per reagire alla violenza subita e superare una volta per tutte il trauma, per tornare a sorridere e a conquistare tutti con il suo humour sagace e la sua innata forza di carattere. Più in forma che mai e pronta a calcare nuovamente le scene, la Clark ricomincia a brillare e a divertire gli spettatori in Revenge of the Nerd, gettandosi a capofitto in una buffa e improbabile storia d’amore con Max, un geek timido e bruttino, esperto di computer e biologia, e stranamente indifferente di fronte alle procaci avances della provocante prom queen.

Al centro di una storyline più intricata e complessa, Annie Wilson che, dimenticato una volta per tutte l’ex fidanzato psicopatico Jasper, e finalmente felice al fianco di Liam, vede minacciata la sua ritrovata tranquillità dall’arrivo della cugina Emily (Abbie Cobb) dal Kansas, ospite in casa Wilson per motivi di studio.
Sin dall’inizio la giovane new entry mostra di non avere tutte le rotelle a posto, e quella che apparentemente sembra solo una teenager problematica in cerca di attenzioni, si rivela una vera e propria stalker intenzionata a distruggere la vita di Annie. Ispirandosi anche in questa circostanza alla serie originaria di Aaron Spelling, gli autori di 90210 hanno preso visibilmente spunto dai personaggi di Emily Valentine (
Christine Elise) e Valerie Malone (Tiffany Thiessen) per tracciare il profilo caratteriale di Emily, decisa in tutto e per tutto a intralciare la strada di Annie per impossessarsi della sua vita, alimentando congetture e pettegolezzi fittizi sul suo conto, e aizzandole contro amici e familiari. Nonostante l’intreccio sia già stato affrontato nella maggior parte dei teendrama nel corso degli anni, le prerogative perché si creino situazioni interessanti ci sono tutte stavolta, soprattutto in virtù dei rumors che circolano in rete che darebbero per certo l’addio della Grimes alla serie in seguito a circostanze misteriose.
Ultimo, ma non per questo meno importante, tra gli ultimi avvenimenti al West Beverly High, il coming out di uno dei personaggi più aitanti di
90210, Teddy Montgomery (Trevor Donovan), uscito allo scoperto in
All About a Boy, il quattordicesimo episodio, nel corso del quale ha deciso di confessare agli amici più cari la sua omosessualità, scoperta in seguito alla storia d’amore con Ian (Kyle Riabko).
Inesorabile qui la similitudine con il protagonista di un altro celebre teendrama,
Dawson’s Creek, quel Jack McPhee (
Kerr Smith) che nell’ormai lontano 2000, nella seconda stagione della serie di Kevin Williamson, sconvolse gran parte di un pubblico ancora acerbo, quando confessò a Joey (Katy Holmes) di essere gay.
Spoiler succulenti promettono incontri interessanti riservati a Teddy, senza però lasciar trapelare dettagli precisi, caricando così di aspettative il futuro di uno degli interpreti di maggior spicco, l’unico su cui la fantasia degli sceneggiatori potrebbe sbizzarrirsi maggiormente, senza attingere troppo qua e là e cercando invece, almeno per una volta, di introdurre nuove soluzioni per colmare i numerosi vuoti in cui la serie è caduta nel corso di questi due anni. Continua a leggere news e approfondimenti su
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There is Nothing Left to Lose

Gli aeroporti, erano sempre stati, chissà perché, la sua passione: luoghi asettici, freddi e impersonali.
Spesso un punto da cui partire, spesso un posto in cui tornare.
Aveva sempre amato il via vai delle persone, il caos che esplodeva all’improvviso per un piccolo ritardo, la velocità fulminea della partenza, la lentezza sorniona degli arrivi.
I volti stanchi e assonnati dei viaggiatori di ritorno sulla via di casa, quelli eccitati e impazienti di chi è invece pronto a partire per una nuova, piccola avventura.
Lì, osservava immobile le onde di viaggiatori e pendolari, mentre il mondo scorreva veloce davanti ai suoi occhi.
Il momento di dirsi addio era arrivato, e dopo mille incertezze e lacrime versate, non aveva saputo trovare niente di meglio di un aeroporto che facesse da cornice a quel triste momento, per concludere quel breve viaggio intrapreso insieme, e ripartire finalmente da zero.
Ci stiamo dicendo addio, stavolta per sempre, e la cosa sembra che non ti sfiori minimamente?”
Per sempre? Ti sbagli, non è così… Noi ci apparteniamo, tu sarai sempre con me, in questa vita, o nella prossima. Perché so che prima o poi ci rincontreremo, e allora sì che andrà diversamente
Rimase titubante di fronte a una simile affermazione, e occhi negli occhi si soffermò, come d’abitudine, su ogni piccolo particolare del suo viso, lasciandosi travolgere da quell’incredibile bellezza.
Verrai con me ovunque, perché ti porterò sempre nel mio cuore, e anche se in quest’occasione il tempo con noi è stato tiranno, la prossima volta sarà diverso. Non ho paura, perché so che tu mi appartieni. E nel frattempo, se mi assalirà la nostalgia, avrò i ricordi a farmi compagnia”.
Perché è andata così, maledizione? Perché?
Semplicemente perché non era scritto nelle stelle…